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Torna in Germania la paura del nazismo
Si discute in Germania se e come
dichiarare incostituzionale Afd, il partito di estrema destra Alternative für
Deutschland, nato liberale appena una dozzina di anni fa e finito paranazista. Un’ipotesi
chiaramente impraticabile, ma misura il timore che l’insorgenza di una destra ingovernabile
stia imponendosi nell’elettorato.
È l’effetto, più che dei tre voti regionali,
in Länder dell’ex Germania Democratica, ritenuti poco significativi nazionalmente
data l’esiguità della base elettorale, per la preoccupazione insorta dopo il
voto austriaco: a Vienna un partito (quasi) dichiaratamente neonazista è
risultato il secondo alle elezioni politiche, a pochi voti dietro i Popolari, la
locale Democrazia Cristiana.
D’altra parte, anche se il voto in
Sassonia. Turingia e Brandeburgo non è significativo nazionalmente, per la ristretta
base elettorale – e per il peso di fattori specifici - è un fatto che l’opinione
in Germania, a poco più di due anni dall’ultimo voto politico, che ha portato
alla cancelleria un socialista, si è spostata verso destra. Dai Popolari (Cdu-Csu)
a Afd, con i Liberali, e con la nuova formazione rosso-bruna di Sahra
Wagenknecht, la destra, moderata e non, viaggia sul 70 per cento delle propensioni
di voto, e forse lo supera, mentre le
sinistra, socialdemocratici, verdi e Linke, non arrivano al 30 per cento. Per reazione alla guerra, che non si vorrebbe contro la Russia, alla immigrazione senza controlli, e alla deflazione dopo la minaccia inflazione.
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