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Tra velocità e resistenza
La ricostruzione
del Mondiale auto di Rally del 1983, quando la Lancia vinse, attraverso una serie
di gare su strada emozionanti, contro la superfavorita Audi. Grazie a un modello
di Delta molto leggero. E all’organizzazione di Cesare Fiorio, da vent’anni direttore
sportivo della Lancia, che allora era un’azienda viva.
Un film di genere
hollywoodiano, dello sportivo che si afferma a sorpresa, contro ogni handicap. Che
però si presta anche a letture europee, il tentativo è riuscito – sull’onda del
“Ferrari”, il film di Michael Mann. Benché un po’ ripetitivo, e con accelerazioni
manierate, senza sorprese.
Fiorio non sarà altrettanto
fortunato successivamente con la gestione della Ferrari, pur raccogliendo in
pochi mesi decine di podi e di vittorie in Gran Premio. Di suo però pluricampione
di motonautica, europeo e mondiale.
Un sequel
sarà l’altra impresa per la quale Fiorio è ricordato, ben più emozionante dei rally?
La traversata atlantica record, che stabilì dieci anni dopo – il Nastro
Azzurro, record che tuttora detiene. Col “Destriero”, motoscafo gigante speciale
costruito dalla Fincantieri, per lo Yacht Club Costa Smeralda. Leggero, in
alluminio, e superveloce, da 6.000 cv. Per due giorni e mezzo di navigazione
(58 ore, 34 minuti e 50 secondi), a una velocità media di 53 nodi, per 3.106
miglia nautiche tra il faro di Ambrose, New York, e il faro di Bishop Rock,
sulle Isole Scilly in Inghilterra.
Stefano
Mordini, Race for Glory, Sky Cinema
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