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giovedì 24 ottobre 2024

Verso uno swift alternativo

Uno swift, sistema di pagamenti internazionali, parallelo, non più basato sul dollaro, non è per oggi. L’India certamente non vorrà commerciare in yuan, tanto meno in rubli. Potrebbe però realizzarsi rapidamente se lo scontro tutti azimut aperto dagli Stati Uniti contro la Cina dovesse tracimare dal de-coupling, dale nazionalizzazioni larvate (Huawei, TikTok) e dai dazi e contingenti alla finanza (sono colossali gli asset cinesi in Treasury Usa) o addirittura alle armi.
Il circuito parallelo di pagamenti internazionali si configura, d’altra parte, non su una moneta alternativa al dollaro, ma su su una moneta nominale, analoga ai diritti speciali di prelievo che tennero il campo cinquant’anni fa - dopo la crisi petrolifera, che moltiplicò la “dollarizzazione” degli scambi: una “valuta di conto” (i dsp, coniati nel 1969 dal Fmi per valutazioni interne, oggi fanno perno, con diversi pesi, su dollaro, euro. yuan, yen e sterlina).

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