mercoledì 20 novembre 2024

Com’era violento l’afroamericano, in famiglia

La storia del vecchio film di Spielberg, quasi quarant’anni fa, dallo stesso titolo, con la stessa trama, ricavata dal romanzo dallo stesso titolo dell’ora molto celebre Alice Walker, ottantenne icona della poesia americana e dei diritti civili delle donne. Ma messa in musica: il film è la trasposizione in immagini del musical che è stato tratto dalla messinscena di Spielberg.
Una storia all blacks, all women¸ di violenze familiari, di uomini neri, padri, mariti, a danno delle figlie e delle mogli. e di riscatto, tra donne. Qui con una squadra di interpreti meno spumeggiante di quella di Spielberg, che annoverava Whoopy Goldberg, Margaret Avery, Oprah Winfrey. Anche se voluta e prodotta dallo stesso Spielberg e da Oprah Wimfrey. Anzi volutamente dimessa, nei costumi e nel fisico, giri di vita larghi, seni cadenti, passo anelastico. Ma dalle belle voci, furiose o dimesse, liriche, idilliache.
Una storia di ingenuità che rasentano la stupidità. Sotto la sferza del disprezzo. Ma senza cadere nella polvere o nello squallore: un mondo tratteggia di costruttori di case e coltivatori di campi, ma avari e tignosi, anzi violenti. Una piccola borghesia nera – due o tre bianchi fanno capolino non più di un paio di minuti in tutto, il postino, il gelataio, la moglie del sindaco, tiranna sciocca. In cui la donna semplicemente non esiste: non ha dignità e non merita rispetto, perfino il nome ha incerto. Un mondo separato al contrario, senza avversione ma senza alcun rilievo: di neri che sanno essere felici e infelici per sé.
Bliz Bazawule, Il colore viola
, Sky Cinema, Now

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