Cronache dell’altro mondo – giudiziarie (305)
I giudici della Suprema Corte
durante la seconda guerra mondiale erano in tutto asserviti al presidente Roosevelt. Dal quale erano stati nominati, sette su nove di essi all’entrata
in guerra degli Stati Uniti.
Lo studio di un costituzionalista,
Ciff Sloan, “The Court at War”, trova le decisioni della Corte tutte allineate
alle decisioni presidenziali, dal controllo dei prezzi all’internamento degli
americani di origine giapponese. Contravvenendo al principio della divisione dei
poteri, quasi tutti i giudici operarono anche come consiglieri e consulenti di
F.D.Roosevelt, dalle nomine ai regolamenti e alle strategie politiche.
La concorde riconoscenza verso il
presidente contrasta con le frequenti liti e i pettegolezzi che dominarono in quegli
anni la vita interna della Corte Suprema. Il più litigioso sarebbe stato Felix
Frankfurter, l’avvocato liberal di origine austriaca, uno dei fondatori
nel 1920 dell’Aclu, American Civil Liberties Union, e negli anni 1920 costante
e veemente difensore di Sacco e Vanzetti.
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