martedì 5 novembre 2024

Diritto e mercato dell’immigazione

Per paese insicuro s’intende uno dove non vige la legalità né la democrazia. Per cui ogni suo cittadino riparato all’estero è automaticamente coperto dalle norme internazionali a protezione dei rifugiati politici. Se non che applicare questo principio del diritto internazionale all’Africa e all’Asia, anche all’America latina, dove pure si vota, è arduo: alcuni miliardi di persone sono potenziali rifugiati politici. Il mondo della democrazia costituzionale è ristretto, protegge un miliardo di persone al più - due volendo aggiungere volenterosamente l’India all’“Occidente” (comprensivo di Corea del Sud, Giappone, Australia e Nuova Zelanda). Su otto.
A valle del diritto politico c’è anche quello economico, l’aspirazione a una vita migliore: uscire dalla povertà, o comunque la voglia di cambiare, sono ambizioni anch’esse rispettabili, seppure non protette dal diritto. Ma non come avviene nel Mediterraneo, per un traffico di esseri umani. Assoggettati a taglie mostruose, per un viaggio della speranza fatto di campi di lavoro forzato libici e tunisini, e trasbordi su gommoni e barchette. Proteggere un immigrato irregolare, anche se delinquente, non può che alimentare questo mercato degli schiavi. A danno di chi? Degli immigrati spellati e abbandonati per primi.  

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