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Germania – la caccia al voto si fa a destra
Manca
ancora un anno al voto politico, poco meno, ma lo smarcamento del liberale Lindner,
il ministro delle Finanze della coalizione che regge il cancelliere Scholz,
apre una sorta di “qualificazioni”, in termini sportivi, al voto: il partito liberale,
minacciato di estinzione, sempre sotto il 5 per cento nelle ultime elezioni
locali, si riposiziona a destra, dove è sempre stato. E dove l’opinine prevalente
in Germania oggi si colloca - sui temi sensibili: energia (transizione verde), immigrati,
guerra.
In
Germania non c’è la possibilità di un governo di centro-destra: dovrebbe includere
Alternative für Deutschland e questo non è possibile. Vige in Germania, benché
non detta, una preclusione “democratica” contro Afd, analoga a quella “repubblicana”
in Francia in atto da un quarantennio contro il lepenismo, ora Rassemblement
National. La gara è però aperta per impedire che Afd diventi un partito maggioritario,
a spese della Cdu\Csu.
A
metà ottobre, quindi a poco meno di un anno dalle elezioni politiche, previste
per fine settembre 2025, le intenzioni di voto davano un elettorato orientato verso
il centro-destra: a destra della Cdu\Csu, la forza politica centrale, stabile
attorno al 30 per cento dei suffragi, Afd col 17-18 per cento e Sahra
Wagenknecht col 6-7 per cento vedevano il centro-destra al 53-56 per cento - senza
contare i liberali, ormai al 3-4 per cento.
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