Il romanzo del Vietnam prima del Vietnam
Reporter e
romanziere di tutte le guerre e guerriglie, Graham Greene non si è fato mancare
il Vietnam, “prima del Vietnam”- nel 1955, quando la guerra era d’Indocina,
della Francia che tentava di recuperare la colonia (ogni notte scoppiano bombe
a Saigon, ma anche di giorno). Di cui però sapeva anche gli sviluppi futuri. Al
punto da essere per questo dichiarato “persona non grata” negli Stati Uniti,
niente più visto d’ingresso - criticato perfino, per leso americanismo, dal “New
Yorker”, rivista progressista se mai ce ne sono state. G.Greene non sapeva di
Kennedy naturalmente, ma sapeva dell’ansia “umanitaria” americana di imporsi
nel resto del mondo. Come i vietnamiti sconfiggerlo gli Stati Uniti venti anni più tardi è scritto in poche righe qui, a pagina 52, al primo capitolo.
Il morto è anche lui al primo capitolo. Un racconto tanto
semplice, nello svolgimento, quanto intricato, perfino carognesco, nel ghiommero
dei personaggi. Che poi sono semplici anche loro, sono solo tre: Pyle, l’americano
del titolo, volontario della pace, Fowler, il giornalista inglese blasé,
fra oppio e alcol, e la ragazza Phuong vietnamita, nome vero di una vecchia
amica di Greene a Saigon. Con l’autore impersonato in uno dei personaggi del racconto, un “inviato
speciale” – quale del resto era – insabbiato, a metà tra oppio e amanti. Con l’elogio
della donna vietnamita.
Zadie Smith, che
presenta questa riedizione, dovendo dare a G. Greene un appellativo, è un Tolstoj?,
è uno Stendhal?, lo riduce a “più grande giornalista mai esistito”. Ma è ben di
più. Oltre che romanziere, è scienziato politico raffinatissimo del secondo Novecento.
In questo “romanzo” come in quelli dell’Africa e dell’America Latina – sapeva di
che parlava. E narratore di vasta – aperta, non conchiusa, non definita –
umanità. E scrittore onesto, pur essendo in vita donnaiolo frivolo, buon bevitore
dall’occhio lucido, pro-comunista larvato, al modo degli snob inglesi, cattolico
non osservante ma quanto “religioso”.
Graham Greene, Un
americano tranquillo, Sellerio, pp.360 € 16
Nessun commento:
Posta un commento