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La Germania guarda a destra
La
Germania discute se mettere fuorilegge Alternative für Deutschland, il partito
mezzo liberale-mezzo nazionalista fondato appena dodici anni fa, una fazione
democristiana (della Cdu\Csu), che virando ultimamente verso l’estrema destra, con
personaggi al vertice dichiaratamene neonazisti, è diventato il primo partito
nei Länder orientali dell’ex Germania comunista dove si è votato, in Sassonia, Turingia
e Brandeburgo. Sono Länder non di peso demografico, tre Calabrie, poco di più,
ma di grande tradizione, culturalmente non arretrati.
La
richiesta è partita da varie sezioni dell’Agenzia federale di spionaggio interno,
il Bundesamt für Verfassungschutz (BfV), Ufficio Federale per la protezione della
Costituzione - soprattutto dalla sede di Amburgo. Il BfV ha aperto varie istruttorie
contro per detti o fatti illegali, ma nel quadro di una caccia programmata
all’Afd. Con l’avallo ultimamente dall’ex presidente della Repubblica Gauck,
il pastore protestante di Rostock che era stato molto attivo per i diritti umani
e civili contro il regime comunista di Berlino Est nella Germania divisa.
La
cancellazione di Afd per legge naturalmente non è possibile – andrebbe decisa
comunque e motivata dalla Corte Costituzionale. La questione si agita politicamente,
un tentativo di acculare Afd al nazismo. Ma resta che Afd condiziona la politica
e la Germania. Il successo della destra è peraltro doppiato da una costola dell’estrema
sinistra, il movimento creato da Sahra Wagenknecht, già animatrice di Linke, il
partito scissionista a sinistra dei Socialdemocratici. In comune questa sinistra
e Afd hanno l’immigrazione e la difesa – la “questione Russia”: niente guerra
alla Russia.
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