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La moltiplicazione dei richiedenti asilo
Ma quanti
sono i richiedenti asilo, gli immigrati “politici”, per i quali litigano il
governo e Magistratura Democratica?
Nel 2023
sono stati in Europa “oltre un milione”, con un aumento del 20 per cento
rispetto al 2022. Quest’anno si calcola un ulteriore aumento del 10-12 per cento,
per un totale di un milione 100-150 mila.
Germania,
Francia, Spagna e Italia sono i Paesi che ne accolgono di più: Germania 31,4
per cento, Spagna 15,3 per cento, Francia 13,8, e Italia 12,4 – circa 131 mila
domande. All’Italia, come primo Paese di approdo nella Ue, più della rotta
terrestre o balcanica, tocca valutare il più gran numero di prime
domande di asilo politico.
Belgio,
Olanda e Svezia, destinazioni un tempo privilegiate dalle richieste d’asilo,
hanno ristretto i criteri di accettazione, e i controlli successivi – in Olanda
il problema dei rifugiati ha spostato il paese a destra, e ora si teorizza di farne
“un Paese per nulla attraente” (i controlli sulle abitazioni e i sussidi a cui
i rifugiati politici hanno diritto, un tempo laschi, sono ora ripetuti e accurati).
Siriani,
afghani, turchi, venezuelani e colombiani sono nell’ordine le nazionalità di
provenienza più rappresentative: insieme sono stati quasi la metà (48 per cento)
di tutti i richiedenti asilo 2023. I siriani, col 20 per cento del totale nel 2023,
sono dal 2013 il gruppo principale dei richiedenti asilo. Gli afghani, un 10
per cento scarso nel 2023, sono da sei anni il secondo contingente più nutrito.
Scelgono l’Italia
soprattutto bengalesi, egiziani e pakistani – per poco meno della metà dei richiedenti
asilo nel 2023, il 43 per cento. Seguono per numero gli immigrati da Tunisia,
Perù e Costa d’Avorio.
Bangladesh
e Egitto, ma 1anche il Pakistan, sono per questo al centro della diatriba fra
il governo, che li considera Paesi scuri, da cui quindi non è necessario
scappare, e Magistratura Democratica.
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