Lezioni all’Italia, di calcio all’italiana – o la distruzione dal basso
Lezione di calcio della Francia all’Italia,
e niente, come non detto (“L’Italia è prima, ma è seconda, etc. “). Della
Francia delle riserve. Compresi gli scarti francesi delle squadre italiane,
Guendouzy (Lazio), Koné (Milan), e il superlativo Rabiot (regalato dalla Juventus
al Marsiglia, proprio regalato, gratis…).
Una lezione all’Italia di calcio “all’italiana”,
con difese dentute (il miglior attacco è la difesa) e contropiedi, oggi ripartenze,
semplici, coordinati, eleganti, e fulminei. A un’Italia di passaggetti impacciati,
di giovanotti che non sanno che farsene del pallone, e lo mostrano anche, l’imperizia
chiamando costruzione dal basso. In una coi commentatori: “Tra le linee, cerca
il controllo, controllo che non riesce….”.
La
Francia non ha vinto col contropiede, ha fatto gol su calci piazzati – giusto per
umiliare di più gli italiani? Ma ha vinto anche la gara dell’eleganza, dell’atletismo,
del gioco di squadra. Dell’intelligenza. Ma è solo calcio?
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