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Meloni al centro in Europa
“Migrazione
priorità dell’Europa”, spiega il neo presidente del Consiglio Europeo, il
governo politico europeo, il portoghese Antonio Costa, socialista: “Con Meloni
lavoreremo bene”. Meloni non ha votato Costa per la presidenza, ma Costa non se
ne fa un problema: “Meloni è stato il primo leader che ho visitato. Abbiamo parlato
molto bene, sono sicuro che lavoreremo molto bene insieme”.
Continua lo
sfondamento di Meloni in Europa. Sottovalutato dai media in Italia, ma
importante di fatto, e anche interessante. Per avere il suo appoggio von der Leyen,
giù pluriministro in Germana e esponente di primo piano della Dc tedesca, la
Cdu\Csu (i Popolari), ha rischiato la bocciatura al secondo mandato, al voto del
Parlamento.
Meloni è
diventata centrale per i Popolari, non da ora, soprattutto in Germania. In tutta
Europa ma in Germania di più: per provare a bloccare la valanga popolare verso
la destra estrema - e la sinistra-destra estrema, di Afd e di Sahra Wagenknecht
- contro l’immigrazione incontrollata.
Collegata
al tema immigrazione è ora infine una politica europea verso il Mediterraneo. Anche
questa una strada aperta da Meloni, col Piano Mattei. Dopo sessant’anni di resistenze,
la Commissione di Bruxelles si dota infine di una Direzione Mediterraneo – tra l’altro
confidata a un italiano, l’ambasciatore Sannino (con un commissario per il
Mediterraneo, incarico provvisoriamente affidato alla croata Šulka, del partito
Hdz, nazionalista, anche se non fa parte dei Conservatori europei, lo schieramento
di Meloni). Un’area dove il problema maggiore in questo momento è proprio l’immigrazione.
Da regolare con accordi con i Paesi africani e mediorientali che più alimentato
i flussi.
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