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venerdì 22 novembre 2024

Ombre - 747

Trump non è solo mostruoso, è anche noioso”, dichiara Alec Baldwin, popolare in  America perché ne fa la macchietta in tv: “Se fosse intelligente sarebbe più interessante per me”. Che è più intelligente di Trump?
 
Settimana di passione per Milan-Juventus, con paginate sulle teorie, tecniche e tattiche di due allenatori che non hanno vinto nulla, fanno un gioco modesto, incassano goleade come all’oratorio. E sono strapagati. Quello della Juventus abile anche a far regalare al Marsiglia il centrocampista Rabiot come fosse un bidone, uno che da solo ha poi umiliato la Nazionale italiana – per comprare a carissimo prezzo, e a ingaggio altrettanto caro uno che a Torino fa il malato e in Olanda gioca, segna e vince. Il calciol italiano è de furbi scemi?
 
Singolare anche lo strapotere di Motta, l’allenatore della Juventus, e del suo direttore generale Giuntoli sui media. Con una presenza costante, capziosa, magnificante sui giornali sportivi, “Tuttosport”, “Corriere dello Sport”, “Gazzetta dello sport”, sulle pagine sportive dei quotidiani, nonché sui social di ogni tipo. Lo sport diventa comunicazione – anche lo sport? Propaganda?
 
Emilia-Romagna, “il Pd sfiora il 43 per cento, ma ma perde 110 mila elettori”, rispetto alle Regionali 2020. Pur avendo fagocitato i 5 Stelle. Una stravittoria? E se avessero votato gli altri?
 
“Il neoliberismo è stato un fallimento”, Joseph Stiglitz, l’economista premio Nobel che fu consigliere di Clinton per la globalizzazione. Non per il resto del mondo, ma sì per l’America e l’Europa. Che ha astretto a paghe basse, bassa produttività e poca imprenditorialità. “Non esistono pasti gratis”, la bandiera del neoliberismo, significa che qualcuno deve pagarli.
 
“Kamala Harris è un abito vuoto”, “La Lettura” ricorda che Scott Thurow lo disse il 25 febbraio – sulla sessa “Lettura”. John Grisham l’ha sempre pensato, attesta “La lettura”: “Fu scelta da Biden soltanto perché è un donna, nera”. Si scoprono dopo la sconfitta le debolezze di Kamala Harris, una di casta nobile, che ha avuto tutto gratis, senza esperienza politica – se non quella della ragazza viziata, di sinistra per sport, alle manifestazioni politiche e sullo scranno del tribunale dove l’avevano messa a San Francisco. Si scoprono per assolversi.
 
Settimane, mesi, con l’Italia in ansia: ce la farà Fitto, non ce la farà? Questa Italia è tra le cose più scontate in Europa: basta darle un posto, un amico degli amici, e questo basta: trema, obbedisce, esegue, anche se non sa che cosa: abbozza, come si dice a Roma nel gergo anche non-Dc. Politiche? Progetti? Strategia? Ma de che – sempre a Roma, in ambito parrocchiale e non.
 
“L’Italia sa badare a se stessa”: formidabile ben trovata battuta del presidente Mattarella, spiazzante per il tweeteriano più scafato. Lo stesso Mattarella, che presiede il Consiglio Superiore della Magistratura, e dunque conosce dal di dentro lo stato dell’arte, come governa il golpe giudiziario in atto da un trentennio – più di Mussolini?
 
Si tengono le assise di Magistratura Democratica, e si concludono, senza che una sola voce si sia alzata per richiamare l’esercizio della giustizia nel suo alveo, fuori dalla politica. Si chiama democratica una corrente sindacale che vuole fare del giudice, certo nel suo piccolo, un dittatore, in spregio delle leggi.  
 
Presentando il suo film “Favoriten”, su tre anni di una classe elementare di Viena nel quartiere omonimo, la regista Ruth Beckermann dice della maestra, Ilkat Ildiskut, viennese figlia di turchi immigrati: “Lei, che prima di questa scuola insegnava in un distretto borghese, mi ha confessato di stare molto meglio a Favoriten. Nella scuola di prima i genitori non le davano tregua.  Una insufficienza era una tragedia”.

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