Se il rimpianto è sterile
Un
poemetto a Belluno, la “montagna” del Veneto, dove passa le vacanze estive, ma
in realtà a Raboni, ala memoria di Raboni, l’amore immortale di Patrizia Valduga.
Che accentua il suo ultim modo, di rimete facili in settenari, anche endecasillabi
andanti. Ma qui monotoni. “Le nuove ere sono qui, lo so”, ma non per lei, “oh
mio Ideale, mai ti dirò addio”. Anche gli alberi lo sanno: “I due cedri deodara\
parlano tra di loro\ - Che bella notte chiara!\ Ma il sole d’oro\ non sorgerà
per loro”, i due amanti.
Con
momenti vecchi, di felicità, liberamente svolti, tra “cazzi” e “culi”. E momenti
nuovi, di letterine al sindao Sala, e al presidente Mattarella, che diano una medaglietta
a Giovanni (Raboni). Lo spiritaccio è sempre quello, ma le rime zompettano – la
morte di Raboni ha inaridito la “veletta”.
Patrizia
Valduga, Belluno, Einaudi, pp.pp. 121 € 14,50
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