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A Sud del Sud - il Sud visto da sotto (578)
Giuseppe Leuzzi
Paolo Rumiz, “Verranno di notte”, p.35, scopre
la verità dei regionalismi – dei leghismi. A Trieste, non a Palermo: “Qui
verifico ogni giorno che l’identità «muscolare» è un germe che genera facilmente
metastasi e riproduce, sotto forma di identità locali, le stesse identiche storture
del centralismo. Vedi la mia regione di poco più di un milione di abitanti, che
ha più dipendenti dell’intero apparato federale svizzero”.
Giorgia Meloni si tiene le competenze per
il Sud che aveva Fitto, perché “ha deciso di lanciare una grande offensiva
politica, mediatica ed economica nel Meridione” – nell’ordine, mediatica prima
che economica, basta l’“effetto annuncio”. Ma in realtà, dice il giornale, “per
evitare attacchi sul «settentrionale» Foti”, il successore di Fitto al governo.
Ma Foti, di Piacenza, non è nome calabrese?
O siciliano? È vero che alcune centinaia sono distribuiti in Lombardia,
Piemonte e Lazio, le regioni di emigrazione interna, ma tra Sicilia (1.417) e
Calabria (926) le anagrafi ne censiscono ancora alcune migliaia. Le origini non hanno
peso politico.
Poco o nulla funziona al Sud, nell’amministrazione
pubblica, statale, regionale, comunale. Ma quando si tratta di pagare gli appalti
sì, il Sud sopravanza tutti, come “Il Sole 24 Ore” può constatare soddisfatto:
paga in anticipo sui termini di legge (collaudi, etc.). La Sicilia 57,75 giorni
prima, la Sardegna 30,11, la Campania 23, 61, la Puglia 13, 46. La Calabria paga
più o meno alla scadenza contrattuale.
Anche le altre regioni per la verità anticipano
– così come i comuni. Mentre lo Stato se la prende comoda. Sarà questa la ragione
vera del decentramento, della sua popolarità?
Polonia e Spagna vengono subito prima e
dopo l’Italia nella lista dei paesi UE che hanno ottenuto più fondi di coesione
nel settennato in corso, quello che va dal 2021 al 2027. La Polonia è prima
con 76 miliardi, l’Italia seconda con 42 miliardi, la Spagna terza
con 37. Non si direbbe – la “coesione” in Polonia si vede, ha fatto
miracoli in pochi anni, anche in Spagna.
Tragicommedia alla Camera: Salvini vuole ridurre il canone Rai di tre o quattro euro - tre o
quattro euro l’anno…(ma è la Lega, non si può riderne), non l’ottiene, e per
vendetta affossa la sanità in Calabria. Questo è proprio leghista. Ma la Calabria
Salvini governava, fino a tre anni fa. E questa non è una bella storia – è
farsi come i leghisti vogliono, tagliarseli.
“Ponte
sullo Stretto, i turisti potranno salire fino in cima”: è l’ultima meraviglia del
ponte. I turisti? Sì, è proprio così: “I turisti potranno salire sui piloni”.
La famiglia islamica
Ibn
Jubayr, viaggiatore arabo, mussulmano colto, che fu di passaggio in Sicilia nel 1185,
a seguito del naufragio in mare di ritorno dal pellegrinaggio alla Mecca, è
molto impressionato dai disagi dei correligionari nell’isola ricristianizzata dai
Normanni – le sue osservazioni hanno consentito all’editore Sellerio un volume
a parte, “Viaggio in Sicilia”. In particolare è colpito, a Trapani, dalla
menomazione all’autorità paterna (p.79): “Tra le prove più dure cui è
sottoposta la gente di Sicilia vi è che se il padre per un caso si adira con un
figlio o con la moglie, o la madre con la figlia, chi è incorso nella collera
dei genitori è spinto dall’orgoglio a precipitarsi in una chiesa e lì si fa
cristiano e si battezza, e il padre non ha più modo di riavere il figlio, né la
madre la figlia. Immaginati lo stato d’animo di costoro messi così a dura
prova! Straziati dal timore di incorrere in tale pericolo, devono di continuo blandire
famiglia e figli”.
A
Messina, p. 80, invece si consola: “Ed ecco un’altra storia sorprendente di cui
fummo testimoni, che suscita compassione e spezza il cuore per la pietà e la
commozione. Uno dei notabili di questa città mandò suo figlio da uno dei nostri
compagni di pellegrinaggio per fargli sapere che desiderava offrirgli sua
figlia, giovanissima e ancora vergine. Che la prendesse in sposa se era di suo
gradimento, o altrimenti la desse in sposa a chi volesse al suo paese: l’avrebbe
portata contenta di separarsi dal padre e dai suoi fratelli, desiderosa com’era
di liberarsi dal pericolo di quella tentazione, bramosa di raggiungere i paesi
dell’islam… L’uomo a cui il padre aveva offerto la figlia l’accettò per acquistarsi
meriti per la vita futura, e noi l’aiutammo ad approfittare di tale occasione
favorevole al bene di questa vita e dell’altra”.
Il Sud vince in America
Nel primo
quinto del Millennio, tra il 2000 e il 2021, il pil Usa è aumentato del 48 per
cento – il pil reale, al netto dell’inflazione. Ma di più è aumentato al Sud,
negli Stati tradizionalmente poveri. In Texas, Florida, Arizona, Georgia,
Tennesseee, North Carolina, South Carolina e Georgia è aumentato del 63 per
cento, negli Stati del Nord del 27. È una svolta nella storia degli Stati
Uniti, a oltre due secoli dall’indipendenza.
A questa
inversione dei tassi storici di crescita ha corrisposto un’inversione della
Grande Migrazione storica – per Grande Migrazione s’intende in America quella
che si registrò tra il 1910 e il 1970, analoga a quella italiana negli anni del boom, dal Sud al Nord.
Oggi le capitali del Sud, Austin, Atlanta, Charlotte, Nashville, sono le mete
preferite delle coppie giovani plurilaureate pluireddito, per le occasioni di
lavoro migliori - e per il clima.
La Nuova Migrazione,
2000-2023, dal Nord al Sud, ha coinvolto 16 milioni di persone. Con un saldo
positivo per 25 stati, al Sud, e negativo per 26, al Nord.
Il saldo
è positivo per il 19 per cento della popolazione, uno si cinque, in Arizona, per
il 18 per cento in Souh Carolina, il 15 in Florida, il 14 in North Carolina,
l’11 in Tennessee, il 9 in Georgia e in Texas. Il saldo è negativo in
particolare per lo stato di New York, malgrado l’attrattiva della Grande Mela,
della città, che ha perso un residente su cinque, meno 20,4 per cento. E per la
California, meno 9,7, uno su dieci. I due stati che hanno dominato l’opinione e
l’immagine nel dopoguerra, in America e nel mondo. È elevato anche per
Illinois, lo stato di Chicago, la grande metropoli, un tempo, degli affari e
dell’industria: meno 15,2. E poi New Jersey, meno 11,8, Michigan 9,
Massachusetts 8,6, Ohio 5,1, Pennsylvania 3,1.
È
l’effetto di una politica di sviluppo aggressiva, a molti fattori: incentivi pubblici
agli investimenti, americani e stranieri, specie giapponesi (defiscalizzazioni,
contributi a fondo perduto), agevolazioni burocratiche, con sportelli
specializzati, basso costo del lavoro, minore assenteismo, basso costo dei terreni.
Il decollo economico del Sud ha attirato forza-lavoro di nuova immigrazione, non
solo dal Nord.
Tra gli immigrati
dal Nord anche molti che erano già emigrati dal Sud. Soprattutto neri ma non solo.
Sono tornati con nuove professioni e nuove prospettive. E il circuito reddito-demografia
si è riavviato sul versante virtuoso: immobiliare, edilizia, fisco, capacità di
spesa pubblica, e quindi servizi migliori.
Elogio del ficodindia
L’elogio
del ficodindia era la prima opera cui si dedicò un’Accademia Poetica Letteraria
di Pura Lingua Siciliana creata nel 1788 da Giovanni Paolo Di Biase e Giovanni
Meli, massimi letterati dell’epoca, un po’ mattacchioni un po’ sbadati, e non fu
poi realizzato. Ma si trova nel Novecento, nel primo approccio di Ernst Jünger
alla Sardegna, nel 1954 (“Presso la torre saracena”), a maggio:
“In
un terreno ininterrottamente percorso da greggi e mandrie è inestimabile una
pianta capace di costituire impenetrabili recinti. Per giunta essa offre in dono
il fico d’India, un frutto succoso e nutriente. Viene raccolto in autunno. Ora
arde ancora tutta sola, sula cima, una delle rosse candele. Nello stesso tempo
spuntano qua e là i primi calici gialli dagli innumerevoli boccioli. Il colore è
prima rossastro torbido e poi dilaga in oro puro, come una lampada che prima
brucia lentamente senza fiamma e poi irradia chiarore. In seguito i petali
ingialliscono trasformandosi in piccoli ciuffi che il vento porta via…
Le
siepi offrono protezione e freno a un intrico di piante sarmentose sempreverdi
o effimere che s’intrecciano fino alle cime… Potremmo continuare l’intera
giornata in contemplazione dinanzi a queste pareti vegetali dall’intenso colore
scuro....
C’è
anche un’atmosfera da preistoria che si libra sulle piante massicce. La si
averte soprattutto là dove esse si ergono isolate o dove uno dei colossi, non
più trattenuto dalle radici sul pendio, è caduto schiantandosi…
Dove
gli insediamenti vengono abbandonati, l’opunzia inselvatichisce attorno alle
rovine, come fa nel nostro paese il sambuco. Il luogo riflette un barlume di
potenza africana. Si avverte la signoria dell’indole rude, che si è fatta
aggressiva nei corpi rudi sui quali arde il sole a picco…”.
Cronache dell’altro mondo: Puglia
Si
vergognano Foggia, la Puglia, il Sud per l’assedio a Foggia in ospedale dell’équipe medica che aveva operato una ragazza, senza
successo – la paziente era morta. Ma il giorno prima un calcolo era stato diffuso
a Firenze dall’Ordine e dal sindacato dei medici sulle analoghe aggressioni in
Toscana: il 56,7 per cento dei sanitari toscani è stato vittima di aggressioni
e il 50 per cento, uno su due, ha subito violenza. O i sindacati: 16 mila
aggressioni registrate in tutta Italia nel 2023. Non è una scusante, ma questo
tipo di violenza è nell’aria.
Foggia
però esagera: un centinaio di medici sono risultati aggrediti, facendo delle
ricerche, in tre mesi questa estate. Al punto che un sindacato dei medici si è spinto
a chiede il porto d’armi per i suoi iscritti, per potersi difendere.
È
anche vero che Foggia è recidiva. Ma con cento aggressioni a medici in tre mesi
concorre al primo posto, in una classifica dell’idiozia. La violenza è ira e
vendetta, ma anche stupidità. Non si sapeva, ma Foggia viene al 23mo posto
nell’indice della criminalità per 100 mila abitanti. Prima in Puglia, terza in
tutto il Sud, dietro la metropoli Napoli e la mezza metropoli Palermo.
Sempre
Foggia ha un numero record, in rapporto agli abitanti, di “invisibili”: di
barboni, o senza fissa dimora. Sui 97.197 censiti in tutta Italia dalla Quinta
Rilevazione dei Senza Dimora, Foggia ne ospita 3. 520. La metà di Milano, la
città più ricca. Più di Genova (2.765). che pure è una città di mare, e ben più
popolosa.
Foggia
viene quinta in questa speciale classifica, dietro Roma (122.184), Milano
(56.595), Napoli (6.595) e Torino (4.447). Il motivo? Non la ricchezza ovviamente,
Forse il clima. O l’accoglienza – la tolleranza, malgrado tutto, malgrado la nomea
di violenza che la città si è fatta ultimamente.
Volturara,
il paese di Conte, il nuovo leader 5 Stelle, viene da avvoltoio (vultur in latino è avvoltoio)? Volturara Apula, è
il nome, ma l’aggettivo è amministrativo, adottato dopo l’unità per dire che
quella Volturara era in Puglia.
È anche
in zona remota, sui monti della Daunia, al confine con il Molise. Tra boschi e sorgenti
sulfuree, la dice wikipedia. È di buon auspicio per i 5 Stelle, o cattivo
presagio?
C’era, c’è stata a lungo dopo
la guerra, la Fiera del Levante a Bari. Un evento. C’era la Fiera Campionaria
di Milano, e poi la Fiera del Levante. Solo che Milano con la Campionaria ci ha
fatto un capitale, specializzandola in mostre di settore, di cui è diventata la
capitale di riferimento, fashion, legno, mobili,
arredamento, etc. E con l’Esposizione Universale. Bari, quando il Levante diventava
ricco, quarant’anni fa, non ha fatto niente. La Fiera si continua a tenere, ora
è la 87ma, ma giusto come rito, “politico” – per le mezze calzette della
politica. Il Sud è il cavallo che non sa “bere”.
spock@antiit.eu
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