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martedì 31 dicembre 2024

Bob Marley, chi era costui

Un po’ di rastafarianesimo, che non fu soltanto grandi cascate di broccoli - una derivazione del “garveysmo”, il primo confuso nazionalismo africano degli afro-americani, Molte parole. Moltissimo “fumo”. Poco reggae.
Sullo sfondo anche una Giamaica che valeva più di un film. Sull’orlo di diventare mezzo secolo fa, all’indipendenza, un’altra Haiti, di tutti contro tutti. Ma questo Marley è preso quando prova a troncare la guerra civile con un concerto gratuito, ne viene impedito da una gang che lo aggredisce a pistolettate, si ritrova in Europa. In Belgio, Olanda, Danimarca, Germania Federale, Parigi, Londra (non in Italia negli stadi, al Comunale di Torino e a San Siro, stipati in ogni centimetro, al “riscaldamento” Pino Daniele….…). Continua a parlare molto, si riunisce con la moglie vocalist, da cui si era allontanato, ritorna in Giamaica, e poco dopo muore, di cancro.
Ci sono anche, ricorrenti, le immagini di Bob bambino abbandonato, di padre bianco: emerge da un bosco in fiamme, a volte salvato da una figura slanciata sul cavallo, e sullo stesso cavallo un giorno il padre che abbandona la madre. Ma neanche il bimbo abbandonato fa storia.
Come un’occasione mancata – un racconto di progetti di racconti.
Reinaldo Marcus Green, Bob Marley (One Love)
, Sky Cinema, Now

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