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sabato 21 dicembre 2024

Chi difende e perché l’immigrazione clandestina

Il traffico di esseri umani è fuorilegge, da ogni punto di vista. Tanto più se si fa a rischio vita, cioè buttando i migranti in acqua. Dopo avere esatto cifre astronomiche: in Africa, ma anche in Bangladesh o in Iraq, le cifre di cui si parla per un passaggio del Mediterraneo a rischio vita con i contrabbandieri, 5 o 7 mila dollari – ma anche solo mille dollari - sono cifre enormi, mostruose.
Il mercato di esseri umani non si limita peraltro al passaggio. I molti sono inquadrati da organizzazioni, piccole e grandi, a scopo di sfruttamento (caporalato), e per attività illegali (spaccio) e disumane (mendicità).
Su questo sfondo limaccioso, noto a tutti, non si capisce l’impegno al “liberi tutti”, falso mercato della libertà, da parte di persone che si dicono impegnate per i diritti umani: politici, giudici e ong. Fulcro ne è l’industria dell’accoglienza, sotto insegne false di volontariato. Degli ambienti un tempo confessionali, ora dominanti nel cosiddetto “terzo settore”, o degli appalti pubblici nel sociale.
Un mercato della solidarietà si è costituto anche attorno all’immigrazione legale. Forse poco ricco ma molto esteso – è il più vasto del “terzo settore”, più dell’assistenza ai senza tetto o delle comunità di recupero. A cui però si appaiano ambienti poco affini, e anzi mangiapreti, quali sono i finanziatori alla Soros e i tanti giudici italiani.
I giudici si giustificano con la pregiudiziale politica: fanno la lotta a Meloni. Ma, politicamente, non le fanno un favore? E dunque, non resta che constatare: logge e sacrestie unite nella lotta – per fare più morti?  

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