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giovedì 12 dicembre 2024

Giallo di garbo

Il progenitore della fortunata miniseries “Stucky” di Rai 2, del bonario un po’ imbranato ispettore di polizia Stucky. Comandato da Venezia a Treviso, la nuova città delle meraviglie, la grande sorpresa della serie. Dove indaga su delitti di cui lo spettatore sa già (quasi) tutto. Senza forzare, svolgendo, lento, la routine del mestiere.
Un personaggio come tutti – nel film è accudito dallo zio materno, essendo rimasto orfano del padre, oltre che della madre. E una tecnica del giallo garbato, senza colpi di scena né violenze. In un ambiente tal quale, in città o in campagna, come lo si immagina, e come era: una città d’acqua, e le colline vitate in ogni centimetro - “un ettaro costa quanto un palazzo a Venezia” (costava nel 2017, quando il film fu girato).
Un esercizio gradevole per Padovan, specialista di film documentari, e per lo spettatore. Di molte notevoli immagini, e sempre distensivo malgrado la violenza sottesa. Con un incredibile Teco Celio, in supporto di Battiston “Stucky” - figlio nella vita di un Onorato presidente della Svizzera - nel ruolo del camposantaro che parla con i morti.
Antonio Padovan, Finché c’è prosecco, c’è speranza, Rai 2, Raiplay

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