Giallo squallore
Una periferia grigia
e umida, sporca. Filippo Timi invecchiato e stanco. Una caccia senza indizi a
un assassino volubile, seriale, plurimo, sterminatore di intere famiglie. Se non
una sfida in stampatello. Tutti i delinquenti dei dintorni sono sospetti, ma le
prove calligrafiche sono inutili. Molta atmosfera, di squallore, e poco altro.
Il pezzo forte della prima puntata è la colonoscopia di Timi, se è lui: bel lato
B.
Sembra un esercizio
registico, controvoglia. I D’Innocenzo lasciano la loro firma. Ma su una
sceneggiatura, forse su un soggetto, inafferrabile.
Damiano e Fabio D’Innocenzo,
Dostoevskij, Sky
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