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Grande Israele
Dichiarando
il Golan siriano parte di Israele, Netanyahu ha dato avvio al disegno di Grande
Israele di cui il suo governo è sostenitore. Un passo era stato già avviato con
la demilitarizzazione del Libano Sud, dall’attuale frontiera fino al fiume
Litani.
Il disegno
di Grande Israele si estende nell’immediato anche a Gaza. È questa, si ritiene,
la ragione dei bombardamenti pesanti sui campi profughi che ancora abitano la
Striscia.
Il conflitto
scatenato da Hamas si concluderebbe così con l’allargamento di Israele verso il
Libano, la Siria e Gaza.
Molto i sostenitori
del Grande Israele si attendono dalla seconda presidenza Trump: l’annessione
definitiva di Gerusalemme Est, e l’annessione de facto della Cisgiordania,
sotto forma di amministrazione civile e giudiziaria.
Il
disegno storico di Grande Israele è molto più vasto. Bezazel Smotrich, giovane e
influente ministro delle Finanze di Netanyahu, ne definiva l’1 ottobre in un
documentario sulla rete Arte i confini allargandoli a territori imprecisati del
Libano, e della Giordania, l’Egitto, la Siria, l’Iraq e l’Arabia Saudita. In
particolare, quasi presagendo l’attualità, Smotrich affermava: “È scritto che
il futuro di Gerusalemme è di espandersi fino a Damasco”.
In
precedenza, parlando in Francia nel marzo del 2023, mostrava una carta di Israele
che includeva la Giordania e la Cisgiordania.
Smotrich
è il fondatore e capo del Partito Nazionale Religioso-Sionismo Religioso - nato
dalla fusione tra un Partito Sionista Religioso e La Casa Ebraica. Il 7 ottobre
avrebbe fatto perdere al partito molti consensi nei sondaggi, ma non ne ha indebolito
la posizione. Il documentario di Arte, in rete dall’1 ottobre, accosta Smotrich
a Itamar Ben Gvir, il ministro della Sicurezza Nazionale, e li presenta come “i ministri del caos”, ma
estremamente determinati, e sarcastici, nel ribadire la “colonizzazione” .
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