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Il mite macellaio
Dietro l’immagine
del vegliardo tremebondo e mite, Biden lascia una presidenza da rude macellaio.
Per avere abbandonato gli afghani, le afghane, dopo quasi vent’anni, ai talebani.
Come ora in Siria, alla mercé di un terrorista venduto come un br av’uomo – uno
su cui aveva messo una taglia di 10 milioni di dollari, organizzatore di attentati
suicidi e stragi d’innocenti. Liberando peraltro la Siria mentre la bombarda, e
tiene in campi di conentramento decine di migliaia di siriani, per lo più ragazzi
e bambini.
E per l’Ucraina,
dove tanto ha fatto per provocare l’invasione, e niente dopo, né una tregua, né
un negoziato qualsiasi. Una guerra buona per smaltire l’armamento obsoleto, a
spese degli ucraini. E imporre sanzioni selettive che colpiscono di ritorno l’Unione
Europea - mentre gli Stati Uniti gozzovigliano con gli attivi russi nelle piazze
finanziarie della City e di Wall Street. Ma più per avere fornito a Netanyahu
il munizionamento per un anno di bombardamenti quotidiani di due milioni di persone
stipate in un quartiere di Roma. Mentre mandava su e già, a giorni alterni, il
suo ministro degli Esteri Blinken in “missione di pace” - per meglio prendere
la mira? Europa alo stremo e Medio Oriente in fiamme, di nuovo, un monnmento.
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