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venerdì 6 dicembre 2024

Ombre - 749

Berlino e Parigi: stop alle multe Ue”, per i ritardi delle case automobilistiche ad adeguarsi alla tabella di marcia del “tutto verde” al 2035. E basta così, è deciso, non c’è bisogno che si pronunci Bruxelles, la Commissione o il Consiglio Europeo.
 
Non c’è scandalo per questo, né “la Repubblica” né il “Corriere della sera”, e nemmeno il, “Sole 24 Ore”, ne fanno un caso. Da criticare era solo il governo italiano quando aveva posto la questione un anno o due fa. Visto da destra, visto da sinistra? No, da una (remota) provincia dell’impero.
Di un impero tedesco, di un impero francese, cioè di straccioni, con l’aria che tira?
 
Unicredit è premiata, per il secondo anno consecutivo, dal “Financial Times” come la banca migliore sul mercato, sotto tutti i parametri. Placherà questo la tentazione politica di metterci mano – passando per l’offerta di acquisto di Bpm? La politica non sente ragioni: basta mettersi di mezzo, qualcosa ne verrà fuori. Magari solo le stesse condizioni che ai deputati fa Bpm di piazza Montecitorio, un interesse sostanzioso sui depositi e uno figurativo sui prestiti.

 
“L’immigrazione legale ha raggiunto il massimo storico durante il primo mandato di Trump”, Hein de Haas, autore di 600 pagine di “Migrazioni. La verità oltre le ideologie”, massima autorità in materia secondo “il Venerdì di Repubblica”, che lo intervista. Sembra un paradosso: lo specialista e la rivista che lo ospita sono per l’immigrazione libera e quindi anti-Trump. Ma de Haas dice giusto: l’immigrazione “legale”.
  
Si apre infine la mostra sul futurismo. Dopo indiscrezioni, critiche, liti. Di parte politica (futurismo = fascismo, sic!) e degli studiosi, antiquari e collezionisti esclusi dal business dell’ordinazione della mostra stessa. Che invece è montata bene, e piace. E allora silenzio. Nei settimanali di Elkann e di Cairo, e nelle tv “private”, compreso il carissmo Sky Tg 24. La “Domenica” del “Sole 24 Ore”, che aveva preparato uno speciale, lo ha cancellato – i contributi pubblicando alla rinfusa, tra “I Manifesti del cinema” e “Il danzatore nudo Spadolini”. Dov’è il fascismo – c’è un Minculpop?  
 
Il presidente del calcio Gravina, per prevenire la giustizia penale, si apre un processo sportivo. E lo affida a Chiné, l’avvocato da lui preposto alla giustizia sportiva – pagato da un paio d’anni per non fare nulla, non avendo ultimamente appigli contro la Juventus. Il calcio sarà pure un’industria, ma di cialtroni.
 
“L’immigrazione può essere un problema anche per l’Islanda”, al voto anticipato, a gennaio. E come può essere, l’Islanda sta là sopra? Sarà a corto di cacciatori di balene? “L’immigrazione ha messo in crisi gli alloggi, e la sanità”. Mah!, in un paese di 350 mila persone, anche meno.
Siamo costernati, poveri islandesi. In Italia invece non c’è un problema, c’è solo il fascismo.
 
Fuochi d’artificio di Biden in uscita. Guerra anche in Siria. Perdono giudiziario al figlio. Cessate il fuoco in Libano con deroghe per Netanyahu. Un presidente sottovalutato? Quante guerre non ha fatto in pochi anni - dopo tutte quelle che ha fatto come vice di Obama? Anche commerciali. Contro l’Europa.
Non ha messo i dazi minacciati da Trump, ma ha fatto di peggio, con le sovvenzioni plurimiliardarie alle industrie americane in America.
 
Stellantis punta su Elkann. Cioè sul fallimento? Su uno che attivamente distrugge ciò che ha, ora la Juventus, dopo Ferrari e Fiat. Con manager insulsi, avvocati, fiscalisti, provinciali, in età. E fallimenti su fallimenti, con spese esagerate a nessun fine. Di incapacità manifesta – il suo club di calcio, il più titolato in Italia, non ha uno straccio di sponsor. In compenso naviga sui social, un build-up incessante. In questo è capace.
 
Si fa grande strepito contro lo ius soli, negando la cittadinanza per almeno vent’anni a italiani nati e cresciuti in Italia, mentre la si dà ad americani alla quinta o sesta generazione dopo l’emigrazione, anche solo per un “consanguineo” collaterale. E un solo giudice si trova che dice no, a Bologna. Che ha risposto “serve un limite di tempo allo ius sanguinis” a chi chiedeva la cittadinanza grazie a  una bisprozia, del 1876, un secolo e mezzo fa. Per avere la pensione sociale. E l’assistenza medica.
 
“la Repubblica” immortala “l’incontro di Prodi e Schlein”. Che a Bologna, la loro città, evidentemente non avevano modo d’incontrarsi. Entrambi immortalati nella foto dell’evento mentre guardano determinati dall’altro lato.  
 
Curioso silenzio sugli islamisti (siriani? turchi?) che attaccano la Siria. Da dove, con che armi, che addestramento. Le normali domande, anche per giornalisti non curiosi - ce ne saranno. Ma nessuno sgarra: c’è un ordine? tassativo?
In compenso si riciclano le pagine sul dittatore Assad – fornite dagli assalitori? hanno agenzie di pr? Il paese degli Assad, Qardaha, che in arabo significherebbe “bestia”, lo zio Rifaat, “il macellaio di Hama”, e B)ashar l’oculista. Non mancano le donne e i veleni.

Un interrogativo se lo sarebbe posto anche un bambino: dopo aver liberato Iraq e Afghanistan consegnandoli agli integralisti, Biden (gli Usa, il deep State) consegna loro anche la Siria? A quelli delle Torri Gemelle, del Bataclan, e degli sgozzamenti? Non bastavano gli ayatollah in Iran?

 
A Sky Tg 24 il professore di Relazioni internazionali, e di Storia dei paesi islamici di Trento, consigliere dell’Ispi di Milano, Pejman Abdolmohammadi, un italo-persiano, spiega in diretta che la guerra  in Siria è voluta da Biden, come precedentemente da Obama, contro un regime che si riteneva filo-iraniano – per ragioni religiose (alauita come sciita). E viene subito congedato, quasi con bruschezza. La spiegazione non è stata contestata, semplicemente la regia ha detto al conduttore di interrompere il contatto.  


“Rivoltare l’Italia come un guanto”, è Landini come Davigo. Estrema destra – guanto, calzino, che differenza fa? E “come un guanto” che similitudine è, che dirà al lavoratore – e chi usa i guanti, da due generazioni almeno?
La lingua manifesta -riflette - la realtà: è ben un sindacalismo da talk-show. Di cui la Cgil è preda. La Cgil.

Venticinque anni fa, insomma nel Duemila, c’erano a Roma 160 sale di cinema. Oggi sono 44. E si riempiono, con parsimonia, un solo giorno la settimana. Un libro ne fa il mesto calcolo, “Fantasmi urbani”, Silvano Curcio. Nella Roma hollywoodiana, anni 1950-1960, le sale in attività erano 250.

Scandalo a Più Liberi più Libri, la fiera dei piccoli editori a Roma, per l’invito esteso a Leonardo Caffo, filosofo, benché sia sotto processo per maltrattamenti alla moglie. Valerio, l’organizzatrice, l’ha prima difeso e poi ha annullato la presentazione scusandosi. Ma la verità non sarebbero le percosse, sarebbe che Valerio e Caffo sono colpevoli di “circolettismo”. L’ultimo ritrovato di superiorità e buona coscienza dei buoni-e-belli della Repubblica. Cioè di farsi reciprocamente favori. Però, che novità. E non c’è altra sinistra.
 
Un senatore piemontese del Pd viene assolto, dopo sei o sette anni, ma ne notizia per caso, sei mesi dopo l’assoluzione. Il Tribunale che lo ha assolto, in camera non in dibattimento, non ha l’obbligo di dargliene notifica – a lui o al suo avvocato.
 
Peggio. Il Tribunale che ha assolto il senatore Pd è romano, e ha decido in un paio di settimane. Il Tribunale che lo ha perseguito è piemontese e ci ha messo sei o sette anni per montare l’accusa e dibatterla (il processo per competenza poi è passato a Roma). A Roma non c’è la nebbia, ci si vede meglio? Niente fumus persecutionis, i giudici sono sopra la legge.
 
Il giorno tanto atteso (strapropagandato) del Black Friday si trasforma in un venerdì nero propriamente detto, con i pagamenti inceppati, dal cavo della luce in Svizzera – i pagamenti inceppati nel giorno delle stravendite. Il mondo potrebbe anche finire per un corto circuito planetario.
 
Sbuffa Merlo su “la Repubblica” perché Mussolini è sempre così tanto popolare: “Da cento anni ingombra le librerie”. Ma non si chiede perché, il bravo giornalista.
Governare è più che assassinare, e perdere le guerre?

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