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Sartre contro Camus, nel nome di Stalin
Il dono a sorpresa di Landini a Meloni di
Camus, “L’uomo in rivolta”, un lungo saggio che smantellava, nel 1951, le bugie
del comunismo sovietico, e le sue matrici marxiste, apre una finestra su quegli
anni e quel mondo, quando l’Europa degli intelligenti anelava di diventare
comunista sovietica, cioè all’epoca staliniana – una storia che non si fa.
Quando Camus era irriso, come un falso pensatore, superficiale, se non venduto alla
propaganda americana. Da parte di un sovietismo di risulta, che si considerava
ed era considerato all’avanguardia di ogni bene, intelligenza, impegno,
serietà, progresso. Per il genio di Sartre, della sua rivista “Les Temps
Modernes”, e dell’intellettualità parigina rive gauche che Sartre dominava
di notte, da un caffè a un cabaret a un altro caffè – Sartre si ubriacava per
dormire.
L’opera “capitale” del suo grande amico
Camus Sartre fece recensire da un redattore (poi direttore) della rivista, Francis
Jeanson. Su un tono ironico, quasi beffardo. Un pensiero “indefinitamente plastico
e malleabile”. “Un umanismo vago”. Una “rivolta contro le rivoluzioni”. Una “pseudofilosofia
di una pseudostoria delle «rivoluzioni»? ‘L’uomo in rivolta' è anzitutto un gran
libro mancato”.
Camus, indispettito, protestò col “Direttore
dei ‘Tempi moderni’”, non con l’amico, ex, Sartre: “Signor Direttore…”.
Mettendo “Les Temps Modernes” al rimorchio di “Esprit”, la rivista di
Merleau-Ponty, cattolicesimo radicale (di sinistra), che da tempo polemizzava
con lui.
Sartre pubblicò le lettera, con
l’intestazione “Lettre au Directeur de Temps Modernes”. Seguita da un
commento, altrettanto lungo e polemico come la lettera: “La nostra amicizia non
era facile, ma non la rimpiangerò” l’attacco. Sartre prosegue dicendo l’ex
amico afflitto “da una cupa dismisura che maschera le vostre difficoltà interiori”
e rovesciando su di lui il tema della sua lettera: “Una dittatura violenta e
cerimoniosa si è installata in voi, che si appoggia su una burocrazia astratta,
e pretende di far regnare la legge morale”.
Non grande filosofia, ma un
fatto storico preciso, e irreperibile (forse solo in François Furet, “Il passato di un’illusione”, trent’anni
fa, poi silenzio).
Albert Camus, La rupture avec Sartre, “Le Monde” Hors-série “Camus”, free
online
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