Tutto il male viene dal Procuratore
Molte cattiverie,
e molte vendette, anche se necessariamente scelte e circoscritte rispetto al voluminoso
originale di Dumas, nell’adattamento dei due “dumasiani” - già sulla breccia con
i due rifacimenti dei “Tre Moschettieri”, “D’Artagnan” e “Milady”. Ma una colpisce
nell’adattamento dei due registi, per rapidità e violenza: quella del
Procuratore del re, Géard de Villefort. Resa con cinismo beffardo, e con
misura, la violenza non avendo bisogno di eccessi mimetici, dall’attore comico Laurent
Lafitte.
Il Procuratore
avvia la serie di disgrazie sapendo innocente il futuro “conte di Montecristo”.
E lo fa in breve, in poche scene, freddamente. Arrivando per questo a strangolare
la sua propria sorella, pura e immacolata, coraggiosa e generosa – provare a
strangolarla. In effetti, la funzione dev’essere perniciosa: come fanno i giudici
italiani a volersi così attaccati anche all’“invenzione” dell’accusa? Per la
carriera – il vitalizio? Per il “potere”? Per essere un po’ sbirri.
Alexandre de la
Patellière-Matthieu Delaporte, Il Conte di
Montecristo, Canale 5, Infinity
Nessun commento:
Posta un commento