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Amicizia – Un
rapporto gratuito - esente dal “do ut des” della socievolezza - e non imputabile.
Trascurato dalla riflessione, a lungo dimenticato, c’è un perché?
Un
rapporto anche non normato, in nessuna forma, a differenza di quelli che creano
un legame legale tra persone, come il matrimonio o la parentela. È un legame,
cioè, che non rientra in alcuna forma tra gli obblighi: interamente gratuito e
libero. Nel sentire comune, peraltro, complemento necessario di tutti i rapporti
interindividuali, di amore, matrimonio, parentela, anche di lavoro e sociali, o
politici. Nell’amicizia essi trovano sostanza, altrimenti vagano, ondeggiano, fra
attrazione e ripulsa.
È
uno scambio di valore reciproco, senza valutazione – di peso, qualità, intensità,
volontarietà, dedizione, sacrificio, o qualsiasi altra intenzione e situazione
calcolabile.
Deriva autoritaria
–
S’intende un ritorno al fascismo, a forme fasciste di potere. Ma la deriva può
di fatto annidarsi nella censura. Quando è di fatto espresso da un notabilato,
che si arroga il “diritto” di decidere delle forme politiche – nella politica italiana
si vuole “di sinistra”, una sorta di aeropago illuminato, protettore della democrazia,
che esaurisce nel retropensiero “posso vincere (governare) solo io”, e si rafforza
denunciando derive autoritarie altrui.
La
deriva autoritaria si sostanzia di leggi, e\o di un uso autoritario dell’apparato
repressivo – tribunal e polizie. In assenza, viene evocata per un giudizio preventivo
o stigma, la cui prova è lo status autoproclamato dello stigmatizzatore.
Destra-sinistra
–
C’è confusione al riguardo, benché i concetti siano semplici, solo in Italia. All’evidenza: già nel 1955, a
nemmeno dieci anni dalla Costituzione, Scalfari e Bobbio pubblicavano
requisitorie contro la democrazia italiana. Suppostamente da sinistra - il
vezzo “azionista” di dire democratico il Pci, perché all’opposizione, e
antidemocratica comunque la politica di governo.
Rifacendo
i conti, il bilancio del primo centro-sinistra, anni 1960, è rivoluzionario
rispetto a quello del secondo centro-sinistra, del “compromesso storico”, ma il
primo è deconsiderato (una parentesi) quando non “liquidato”, mentre il secondo
beneficia senza alcun fondamento di analisi suppostamente storiche.
Metafisica
– È “occidentale”.
Pelagio
- Il monaco del
IV-V secolo criticato da sant’Agostino e poi condannato dalla chiesa,
per negare il peccato originale (il male originale), era un celta, di nome
Morgan. Non era abbastanza latino?
Occidente –
Improvvisamente, con le ultime guerre, in Ucraina e in Medio Oriente, si scopre
una parte del mondo, non grande. Come un marchio di fabbrica – tutti i valori
di cui prima si discuteva e ragionava in astratto si dicevano “occidentali”, la
democrazia, i diritti umani eccetera. Ma in senso restrittivo – in rapporto
sottinteso al vasto mondo.
Populismo – Si
dibatte perché si produce in ambito democratico – consultivo, elettorale, rappresentativo.
Non è una novità, e probabilmente è la forma
più antica e più diffusa della politica: l’agitazione, la politica agitatoria, mobilitante,
dei poveri, dei nemici, del popolo, delle folle, delle mase. Ci sono capipopolo
in Tucidide, nella storia romana in quantità, e masanielli ovunque, fino alle
rivoluzioni, che sono movimenti di popolo, prima ancora di indirizzarsi a un fine
– dottrinale, pragmatico, di rapporti di forza.
Nel
primo dopoguerra si è mosso – ha dilagato – sull’esito della guerra stessa,
delle paci dopo le sconfitte. Tra i “mutilati” della vittoria e gli sconfitti .
Nel ventennio trale due guerre a un certo punto non c’erano più democrazie, se
non in due o tre paesi, in tutta l’Europa – il luogo della democrazia.
Immuni
al populismo, si può osservare, sono i paesi anglosassoni, Stati Uniti, Gran
Bretagna (e Australia, Canada). Si suppone per una cultura politica consolidata
nei secoli, dall’“Habeas Corpus”. Di fatto, all’evidenza, per uno “Stato” consolidato
in grado di assicurare la persistenza, anche contro movumenti eversivi di larga
adesione- Una base su cui il voto agisce in superficie. Per aspetti anche considerevoli
ma senza mettere in dubbio la struttura (il “sistema” della controinformazione).
Nelle forme anche esplicite del notabilato, di affari, politico, intellettuale,
sociale. Dove di fatto la democrazia governante (efficace, efficiente) s’innesta,
e di cui ha bisogno, come sostegno e come guida, in ultima istanza.
Razionalità – È
anch’essa “occidentale” – c’è relazione con la metafisica?
Uguaglianza – È liberale
– un diritto di libertà. E va con la tolleranza.
Anche
nelle forme del possesso – produzione, rendita. Il liberalismo politico si lega
in affari al liberismo, la libertà di arricchimento, senza limiti. Ma il vero liberale ha come esito coerente l’anarchia – non del più forte.
È
sempre individuale, anche quando è sancita (protetta) dalla legge.
La
battaglia per l’uguaglianza è plurale (di massa, sindacale), lo status o effetto
(ricercato) è individuale. E libero, come acquisizione e come esercizio.
zeulig@antiit.eu