domenica 6 ottobre 2024
Ombre - 740
È un anno domani
che Israele è in guerra, a Gaza, in Libano, contro l’Iran, migliaia di pagine “coprono
l’evento”, e non una sola analisi di come, perché, a che fine. Un progetto di
pace viene presentato fra Zelensky e Biden, che lascia alla Russia i territori
occupati, un quinto dell’Ucraina. Davvero?
Possibile? C’è come un’ignoranza sopravvenuta del mondo, in mezzo alle tante “notizie”.
Come se il mondo fosse di tweet.
Si vuole la guerra mondiale - lo dice il papa, si denuncia un antisemitismo dilagante - ma è la guerra di Israele. Il resto del mondo è stato risparmiato dal terrorismo arabo-islamico. Mentre Israele si muove con convinta risolutezza. Anche contro gli interessi, per esempio, degli Stati Uniti in questa vigilia elettorale, di cui terremota imprevedibilmente il voto ebraico e il voto arabo.
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Maschio è meglio
Una madre isterica
con la figlia intrattabile, un nonno posato con una nipote violenta. La figlia
è diventata intrattabile per i troppi sedativi, che ormai per lei sono una
droga, dopo un incidente d’auto, forse da lei provocato forse no. Si addomesticherà
frequentando il nonno della ragazza violenta, che ne diventa il futuro suocero.
L’eccezionalità
della normalità, col dramma in agguato. Non una grande storia, se non perché inverte
i “ruoli” sociali, tra bianchi e neri. La famiglia disgregata, madre single e
isterica e figlia drogata, è bianca, il nonno che si batte saggio sui due fronti
è nero - è Morgan Freeman, che è tutto dir e.
Braff, attore dalla
comicità lieve, ci riprova, con lo steso sottile filo ironico, da regista. Con
Morgan, che aveva già diretto in “Insospettabili sospetti” (con Michael Caine),
sempre nel ruolo bonario di risolutore, qui delle nevrosi. Ruoli rovesciati anche
tra generi: un maschio solo argine alle molte nevrosi femminili.
Zach Braff, A
good person, Sky Cinema, Now
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