mercoledì 13 novembre 2024
Cronache dell’altro mondo – securitarie (304)
Nuovo ministro della Sicurezza Interna, nominata da Trump, sarà Kristi Noem, la governatrice del Sud Dakota, uno degli Stati americani meno popolosi, il 46mo. Governerà, più che sui servizi di sicurezza, sugli immigrati irregolari. Che si presume siano più del milione scarso di abitanti del Sud Dakota.
Cronache dell’altro mondo – “recessionarie” (303)
Trump ha già chiesto al Congresso la
facoltà di fare nomine anche nei periodi di recesso dei lavori parlamentari –
salvo convalida successiva - anche in periodo di recesso del Senato stesso.
Il presidente degli Stati Uniti
deve fare migliaia di nomine di funzionari, di grado elevato (a partire dai
segretari della sua amministrazione – i ministri del suo governo – e dai capi
dei servizi di sicurezza), e non. A incarichi ritenuti politici. Alcune di
queste nomine devono avere l’approvazione del Senato.
Trump parte con un Senato a larga
maggioranza repubblicano. Sul quale quindi può fare affidamento. Ma si ritiene
che intenda procedere a nomine non tutte in linea col suo partito. Da qui la
richiesta di poterne fare anche quando il Senato non lavora – con un’approvazione quindi successiva all’assunzione dell’incarico, più difficile da boicottare.
Il Senato Usa ha lunghi periodi di
recesso, per circa due mesi lavorativi – tre da calendario: due settimane per le
Feste di fine anno, il mese di agosto, e cinque-dieci giorni al mese, nei restanti
mesi lavorativi per “State work”, per il lavoro negli Stati di origine, di cui sono
i rappresentanti in Congresso. La Costituzione, art. II, prevede che il presidente possa fare nomine anche quando il Senato è in recesso, e quindi non può riunirsi per deliberare.
Il wc al tempo del razzismo, separato fuori casa
La storia delle cameriere nere, bambinaie
e cuoche, delle famiglie bianche del Mississippi, negli anni 1950-1960. Le vere
mamme dei bambini, specie delle bambine, che le mamme vere non accudivano in
nessun modo, nonché vestali della cucina, ma segregate: un autobus giallo le
porta al lavoro ogni mattina dalle loro periferie, e al lavoro per fare pipì devono
uscire di casa - il gabinetto separato è una delle gag, ripetuta in più varianti,
più tristi e più godibili.
Una figlia cresciuta con la
cameriera nera, e tra amicizie sceme come lei, sempre in attesa di un marito, da
cercare oppure già sposato ma non presente, decide di diventare scrittrice. Non
sa di che - non sa scrivere – finché non scopre che la cameriera di sua madre sa
raccontare le cose. Mobilitando lei e le amiche di lei, con racconti di cose
viste o vissute, ne viene fuori un libro che New York pubblica immediatamente,
con grande successo. Anche a Jackson, la città superbianca, capitale del
Mississippi, dove il racconto si svolge: la vena satirica o dolente delle domestiche
fa da specchio alla stupidità delle signore. Le amiche della scrittrice hanno
naturalmente un club delle signore bianche, la cui attività sociale è
naturalmente la raccolta di fondi “per i bambini dell’Africa”.
Racconti di cose viste e vissute,
eppure strabilianti. Merito anche delle attrici – è un fim all women. Emma
Stone, non ancora il manichino di Lanthimos, regge tutti i registri della
sciocca che diventa intelligente. Ma soprattutto tengono su il film le due domestiche
che le fanno da spalla, Viola Davis e Octavia Spenser - premiata quest’ultima con
l’Oscar per l’attrice non protagonista. Insieme con la superbionda Jessica
Chastain, nel ruolo tragicomico della bianca snobbata dalle superbianche.
Rivisto sullo sfondo del ritorno
di Trump, del successo dell’America
“perbene”, è un film pacificante, e perfino promettente: non tutto il bianco viene
per nuocere.
Tate Taylor, The Help, Rai
1, Raiplay
martedì 12 novembre 2024
Letture - 563
letterautore
Čechov – I suoi personaggi
vanno visti come i viaggiatori compulsivi, secondo Graham Greene – a margine
del suo “In viaggio con la zia”. Nei tanti punti morti che ogni viaggio comporta:
“C’è tanta stanchezza e disappunto nei viaggi che le persone devono aspettarsi
– nelle stazioni, sui ponti dei traghetti, sotto le palme nel cortile degli
alberghi in un giorno di pioggia Devono passare il temo in qualche modo, e possono
passarlo solo con se stesse. Come i personaggi di Čechov esse non hanno
riserve, si vengono a sapere i segreti più intimi”.
L’accostamento più verosimile nella considerazione successiva: “Si riceve
l’impressione di un mondo popolato di eccentrici, di strane professioni, di
stupidità quasi incredibili e, per riequilibrarla, di sopportazioni sorprendenti”.
Danza – È sacra e
popolare – popolare per essere sacra, Ernst Jünger, “Anatomia e linguaggio”:
“La danza è strettamente legata al gioco e al canto”.
“Uomini e animali hanno in comune le danze e la melodia. Danze e canti
accompagnano, in una successione naturale, il lavoro e il ciclo annuale delle
feste”.
“La realizzazione più libera della vita ctonia è la danza. In essa si
concentra tutto ciò che dispensa il potere della terra – il ritmo delle semine e della mietitura,
la voluttà profonda del vino e del sesso”.
Fantascienza – “Venom-The
last Dance” e “Il robot selvaggio” (“The Wild Robot”), due film di fantascienza,
uno Marvel (azione-horror) e uno d’animazione, hanno incassato nelle due
settimane tra fine ottobre e inizio novembre sei milioni di euro, l’uno - più
di “Parthenope”, il film d’autore più visto, 5 milioni.
Indelicatezza – Una colpa da
tempo scomparsa, inattuale. L’ultimo riferimento si trova in Camus, “Il primo
uomo”, al capitolo “La scuola”, a proposito del maestro di Camus alle
elementari poi sempre ricordato e celebrato, Monsieur Bernard, al secolo Louis
Germani: “Non condannava che con più forza ciò che non ammetteva in discussione,
il furto, la delazione, l’indelicatezza, la sporcizia”.
Italianità – Tre musicisti del
Novecento son ricordati, incidentalmente, solo dal maestro Pappano, nelle sue memorie,
“La mia vita in musica”: Anton Coppola, lo zio del regista, in realtà Antonio
Francesco Coppola, detto Anton, l’autore dell’opera “Sacco e Vanzetti”, e Anton
Guadagno, di Castellammare del Golfo (Palermo), direttore del Metropolitan di
New York e della Wiener Staatsoper per l’opera italiana, che in America, negli
anni 1970-1980 “riuscivano miracolosamente a mettere su un allestimento nel
giro di pochi giorni” – un allestimento d’opera, opera complessissima. E Giusy
Devinu, la soprano cagliaritana che fu Violetta in mezza Europa negli anni
1980, “scomparsa troppo presto”.
Leggere – “Il lettore
compare dell’autore” vuole E. Jünger in “Lettera dalla Sicilia all’uomo sulla
luna”.
Libero scambio – “La libertà economica è come la libertà politica – un ideale, al quale gli uomini possono con fiducia ambire, ma impossibile da realizzare finché non tutti pensano su linee ideali. Il detto: «È bene tutto quello che fa bene al mio paese» è criminale, il diritto e la giustizia si radicano in n principio divino”., Hjalmar Schacht, “Confessions of «The Old Wizard»”: “Dopo che la Gran Bretagna ebbe completato con successo la sua grande innovazione industriale e affermato la superiorità della sua flotta mercantile, gli economisti politici britannici cominciarono a elevare la libertà di commercio, cioè la concorrenza senza limiti, a teoria economica standard, culminando con la clausola della nazione più favorita che avrebbe assicurato la supremazia economica della Gran Bretagna per sempre, se altri paesi non si fossero infine ribellati, per mera necessità”. Da Ricardo a Marx, e a Sraffa, l’amico di Gramsci?
La lamentazione è – era – corrente fra gli economisti tedeschi, ma non per questo è meno vera. Ancora oggi, sostituendo all’Inghilterra gli Stati Uniti, e alla sterlina il dollaro.
Minotauro – Due racconti, “La
casa di Asterione”, Borges, e “Il minotauro, Dürrenmatt, e due testi teatrali, “I
re”, Cortázar, e “Chi non ha il suo Minotauro?”, Yourcenar, trova Erika Filardo
(online) nel Novecento: una predilezione per il “mostro”. Ma non ricorre anche in
Gide, Cvetaeva, Kazantzakis, Butor,
Tammuz. E in Richard Strauss, Picasso, Masson: il Novecento ne è stato ossessionato.
Dal mostro, o non piuttosto dai labirinti?
Dürrenmatt, da ultimo, 1985, subito dopo Tammuz, 1981, ne fa la sofferenza
del diverso. Non sessualmente, dell’alieno, del newcomer, del solitario
o abbandonato.
“Chi non ha il suo Minotauro?”, chiedeva Yourcenar. Rimproverando implicitamente
Freud, che il lato oscuro lega a Edipo. Ma è anche vero che nessuno prima di
lui se ne occupava – si occupava dell’inconscio.
Telefonate – Si mitizzano
periodicamente i tre minuti di telefonata di Stalin a Pasternak nel giugno del
1943. La telefonata fu fatta all’indomani dell’arresto di Osip Mandel’štam.
E si ipotizza che Stalin volesse il parere di Pasternak sull’arresto – si ipotizzava
in regime sovietico che Pasternak, pavido, non avesse dissuaso Stalin, o non
gli avesse dato buone ragioni per la liberazione. Ora un libro di Ismail Kadaré ipotizza quattordici possibili
conversazioni.
È il fatto più importante della vita di Pasternak, e questo inquieta. È
uno Stalin che ancora non era arrivato a concepire e comandare l’assassinio di
tutti i comunisti che gli facevano ombra – cioè, più o meno, tutti: gli arresti,
anche dei poeti, erano normali nella rivoluzione bolscevica. Ma era una
questione di qualche mese, o di settimane – le “purghe” erano già su strada. Una
telefonata per questo inquietante: Stalin, “lo” Stalin, ancora leggeva poesia.
E nient’altro.
L’ossessione sulla telefonata non mostra l’irrilevanza della poesia – di
Pasternak si ricorda poco o niente di altro?
Usa – “È un grande paese,
forte e disciplinato nella libertà, ma che ignora molte cose e anzitutto
l’Europa”, Albert Camus di ritorno dall’America scriveva al vecchio maestro
Louis Germain ad Algeri a settembre del 1946.
Vocali – “Le vocali
racchiudono una determinazione sessuale segreta delle parole, più istruttiva e
più necessaria che il loro genere grammaticale”, E. Jünger, “Anatomia e linguaggio”
(in “Il contemplatore solitario”). Tutto il lavoro di demolizione del genere
dovrà fare a meno delle vocali?
letterautore@antiit.eu