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giovedì 30 gennaio 2025

Se la Germania va a destra

A Berlino la Cdu\Csu ha voluto la legge restrittiva dell’immigrazione subito, in campagna elettorale – una legge che avrebbe dovuto - e potuto, senza danno emergente - essere votata dal Bundestag che sarà eletto fra quattro settimane. È la conferma che lo sposatmento a destra è nei sondaggi una frana. E questo è il timore maggiore da sempre dei Popolari (Democristiani): recuperare l’opinione moderata e reazionaria, tenerla sotto controllo.
Ma non c’è solo l’immigrazione. Se la guerra continuerà, la Germania che uscirà dal voto difficilmente continuerà a sostenere l’Ucraina. Buona parte della Germania non sente ostile la Russia, e non apprezza l’Ucraina – il sostegno all’Ucraina si estingue con i Verdi, condizionanti nel govern dimissionario ma ora a rischio 5 per cento, soglia di accesso al Bundestag - e non potrà contare sui socialdemocratici, col cancelliere uscente Scholz o con altro leader.
La transizione green, infine, subirà un arresto. La Germania sperimenta per la prima volta il caro energia, e questo è forse il fattore che più sposta l’opinione a destra: non più contro la Russia, se non a favore della Russia (che forniva il gas a buon mercato, in sostituzione del carbone e del nucleare), e ritorno al carbone e al nucleare. L’elevato costo dell’energia è anche ritenuto il fattore maggiore della crisi industriale – di vendite interne (a causa del minore potere d’acquisto per effetto dell’inflazione implicita) e di esportazioni (per la diminuita competitività).
Su questi presupposti, il voto in Germania fra tre settimane sancirà lo spostamento a destra dell’elettorato del Centro Europa, dopo l’Italia, l’Olanda, la Francia, l’Austria.

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