skip to main |
skip to sidebar
Se la Germania va a destra
A Berlino la Cdu\Csu ha voluto la legge restrittiva dell’immigrazione subito,
in campagna elettorale – una legge che avrebbe dovuto - e potuto, senza danno
emergente - essere votata dal Bundestag che sarà eletto fra quattro settimane. È
la conferma che lo sposatmento a destra è nei sondaggi una frana. E questo è
il timore maggiore da sempre dei Popolari (Democristiani): recuperare l’opinione
moderata e reazionaria, tenerla sotto controllo.
Ma non c’è solo l’immigrazione. Se la guerra continuerà, la Germania che
uscirà dal voto difficilmente continuerà a sostenere l’Ucraina. Buona parte della
Germania non sente ostile la Russia, e non apprezza l’Ucraina – il sostegno all’Ucraina
si estingue con i Verdi, condizionanti nel govern dimissionario ma ora a rischio
5 per cento, soglia di accesso al Bundestag - e non potrà contare sui
socialdemocratici, col cancelliere uscente Scholz o con altro leader.
La transizione green, infine, subirà un arresto. La Germania sperimenta per
la prima volta il caro energia, e questo è forse il fattore che più sposta l’opinione
a destra: non più contro la Russia, se non a favore della Russia (che forniva
il gas a buon mercato, in sostituzione del carbone e del nucleare), e ritorno
al carbone e al nucleare. L’elevato costo dell’energia è anche ritenuto il fattore
maggiore della crisi industriale – di vendite interne (a causa del minore
potere d’acquisto per effetto dell’inflazione implicita) e di esportazioni (per
la diminuita competitività).
Su questi presupposti, il voto in Germania fra tre settimane sancirà lo spostamento
a destra dell’elettorato del Centro Europa, dopo l’Italia, l’Olanda, la
Francia, l’Austria.
Nessun commento:
Posta un commento