Cerca nel blog

venerdì 10 gennaio 2025

Giufà, l'avatar della stupidità

Un quieto long-seller, tranquillo, seppure avanzi in punta piedi, alla quinta edizione in venti anni (ma era già uscito nel 1991 negli Oscar Mondadori, con gli stessi contenuti, col titolo “Giufà. Il furbo, lo siocco, il saggio”). Con la prefazione di Sciascia, uno dei suoi ultimi scritti, se non l’ultimo. E con un lungo saggio, di sempre sorprendente acribia, della curatrice, con una voluminosa bibliografia – si arriva ad Antonino Buttitta, e al buddismo.
Sono storie brevi e brevissime, leggere, di scemenze e “intelligenze” – le furbizie della storia. Una parte di storie siciliane, una di storie arabe, e una di storie turche. Non dissimili nei diversi filoni. Dello stolto che ha ragione - che ovunque le busca o è irriso, ma il caso gli fa prendere la rivincita.
Sciascia ne fa un modo di raccontare, delle “narratrici del vicinato”, quando ancora c’era il vicinato, la vita di paese, ancora nella sua infanzia, che intrattenevano i bambini per indurli al sonno, o nelle lunghe serate estive tenerli buoni. Elevandole al “blasone popolare” delle vecchie discipline delle tradizioni popolari.
Corrao ne rintraccia una per una le innumerevoli ramificazioni. Nel mondo arabo in specie, da colta arabista, e nel resto del Mediterraneo. Rilevando “un’incredibile somiglianza tra il nostro buffone e alcuni trickster che parodiano riti sciamanici”. Il che forse è un po’ impegnativo – almeno a scorrere le facezia qui raccolte. Né persuade l’innocente “di intelligenza astuta, la métis” degli antichi greci, l’astuzia e l’inganno contro la prepotenza. Giufà non è piuttosto un avatar della stoltezza, sul quale cioè si scarica la stoltezza umana – non ce ne sarà mai uno sciocco come Giufà?
Tra le sorprese della curatrice, oltre le fonti arabe, comprese nei secoli scorsi notevoli “controversie” letterarie sul personaggio, la ripresa di Giufà, delle sue storie, nel “canone” italiano: “Alcune storie arabe di Ğuhâ ritornano attribuite a Chichibio nel ‘Decamerone’ (1353), a ‘Bertoldino’ nell’omonima opera di G.G.Croce (1608), a ‘Cacasenno’ in quella di A.Banchieri (1634), e a Vardiello nel ‘Pentamerone di G. B. Basile (1636)” – nonché a Grazia Deledda, sciasciana “narratrice di vicinato”, in “Giaffà”, racconto per bambini.
Francesca Maria Corrao (a cura di), Le storie di Giufà
, Sellerio, pp. 191 € 14

Nessun commento: