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domenica 26 gennaio 2025

Il numero che mette d'accordo

Curiosa serie del Mulino ideata da Bottazzini, sui numeri, “alfabeto di ogni civiltà”. Che fa sceneggiare da matematici e affini. Malvaldi, chimico di fromazione, matematico per passione, scrittore serio (“Caos”, “Il secondo principio”) e faceto (i veterodetective del “Barlume”) si applica al 12. Le ore sul’orologio, i mesi dell’anno, gli apostoli, eccetera. E il portiere del calcio, il vecchio portiere del vecchio calcio, prima del calcio-per-la-televisione (della demolizione della “squadra”, dello spirito di squadra).
La questione dei numeri sulle maglie merita una digressione. Non c’erano. Poi, nel 1928, l’Arsenal decise di numerare i calciatori che scendevano in campo, compresa la riserva, allora il solo portiere (per farli distinguere dai tifosi, non più a bordo campo, essendosi imposte tribune sempre più alte, per il numero sempre crescente degli spettatori, e quindi più lontane, n.d.r.), e così li numerò, dall’1 al 12. E la squadra ospite ebbe gli altri dodici numeri, dal 13 al 24.
IL 12 molto deve ai Babilonesi, ai commercianti babilonesi, quando scoprirono che potevano tenere con una mano una gallina, mettiamo, e col pollice dell’altra mano, usando le dodici falangi delle altre dita poteva fare il peso e il prezzo, e calcolare anche il resto, del formaggio o delle uova. Uno sviluppo enorme, l’uso delle falangi, rispetto a quando si contava per cinque, le dita della mano. Si commercia ancora per dozzine. Uno sviluppo anche concettuale: si passa dal “contare” al “raggruppare”.
Si parte male, di malavoglia: “12 è un numero pari, un numero naturale, un numero rettangolare”, e si potrebbe continuare, “dato che dodici è sia un numero malvagio – che contiene un numero pari di 1 nella propria espansione binaria – che un numero sublime - la definizione sarebbe più lunga del capitolo…”. Ma subentra presto la storia, con l’aneddotica. E anche le cose serie. Come passare dal “contare” al “raggruppare” – ma matematica degli insiemi. E come passare dal “sistema di accordatura pitagorico a quello mesotonico”. E ci mette pure una nota bibliografica, “una mezza dozzina di titoli”. All’insegna di Forrest Gump - o dell’indimenticato Boskov: “Il dodici è cosa il dodici fa”. Non molto per la verità, più che altro è un numero indolente – “un numero che mette d’accordo”.
Marco Malvaldi, Dodici
, Il Mulino, pp. 183 € 14

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