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Il numero che mette d'accordo
Curiosa serie del Mulino ideata da Bottazzini, sui numeri, “alfabeto di ogni
civiltà”. Che fa sceneggiare da matematici e affini. Malvaldi, chimico di
fromazione, matematico per passione, scrittore serio (“Caos”, “Il secondo
principio”) e faceto (i veterodetective del “Barlume”) si applica al 12. Le ore
sul’orologio, i mesi dell’anno, gli apostoli, eccetera. E il portiere del
calcio, il vecchio portiere del vecchio calcio, prima del calcio-per-la-televisione
(della demolizione della “squadra”, dello spirito di squadra).
La questione dei numeri sulle maglie merita una digressione. Non c’erano.
Poi, nel 1928, l’Arsenal decise di numerare i calciatori che scendevano in
campo, compresa la riserva, allora il solo portiere (per farli distinguere dai
tifosi, non più a bordo campo, essendosi imposte tribune sempre più alte, per
il numero sempre crescente degli spettatori, e quindi più lontane, n.d.r.), e
così li numerò, dall’1 al 12. E la squadra ospite ebbe gli altri dodici numeri,
dal 13 al 24.
IL 12 molto deve ai Babilonesi, ai commercianti babilonesi, quando scoprirono
che potevano tenere con una mano una gallina, mettiamo, e col pollice dell’altra
mano, usando le dodici falangi delle altre dita poteva fare il peso e il prezzo,
e calcolare anche il resto, del formaggio o delle uova. Uno sviluppo enorme, l’uso
delle falangi, rispetto a quando si contava per cinque, le dita della mano. Si commercia ancora per dozzine. Uno sviluppo anche concettuale: si passa dal “contare”
al “raggruppare”.
Si parte male, di malavoglia: “12 è un numero pari, un numero naturale, un
numero rettangolare”, e si potrebbe continuare, “dato che dodici è sia un
numero malvagio – che contiene un numero pari di 1 nella propria espansione binaria
– che un numero sublime - la definizione sarebbe più lunga del capitolo…”. Ma subentra
presto la storia, con l’aneddotica. E anche le cose serie. Come passare dal “contare”
al “raggruppare” – ma matematica degli insiemi. E come passare dal “sistema di
accordatura pitagorico a quello mesotonico”. E ci mette pure una nota bibliografica,
“una mezza dozzina di titoli”. All’insegna di Forrest Gump - o dell’indimenticato
Boskov: “Il dodici è cosa il dodici fa”. Non molto per la verità, più che altro
è un numero indolente – “un numero che mette d’accordo”.
Marco Malvaldi, Dodici, Il Mulino, pp. 183 € 14
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