La guerra a novant’anni, senza senso
Un novantenne inglese reduce
dello sbarco in Normandia lascia la casa di riposo dove vive, a ridosso di Dover,
con la quasi coetanea amata di sempre, per partecipare alla cerimonia per il
70mo dello sbarco, con Obama e la regina. Una celebrazione che per lui è un
obbligo. E ci riesce, contro ogni aspettativa, e senza nemmeno colpi di scena:
una fuga-presenza all’insegna della camerateria – tedeschi compresi, anche loro
vogliono essere presenti, in ricordo della passata gioventù, e piangono. Con
una motivazione non detta: dare un saluto nel cimitero militare inglese a
Bayeux al commilitone carrista, che ha aiutato a sopravvivere l’allora ventenne
marinaio, terrorizzato dalla guerra, per poi, quando il mezzo da sbarco gli consente
l’ammarraggio, venire centrato da un obice nemico.
Una storia semplice, contro
tutte le guerre. Raccontata con misura – la nota capacità narrativa inglese.
Che la magia dei due interpreti principali, l’ottantottenne Glenda Jackson –
che dopo il film morirà - e il novantenne Michael Caine, erige a culto. Senza
effetti speciali né colpi di scena, una storia di guerra contro ogni guerra che
non si dimentica.
Oliver Parker, Fuga in Normandia, Sky Cinema
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