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Le bollicine della vedova
“Widow Cliquot” è
il titolo originale, il famoso Veuve Cliquot Ponsardin, ora Veuve Cliquot, marchio
d’eccellenza dello champagne. Per la storia di lei, la vedova, Barbe-Nicole orfana
dei Ponsardin a François Cliquot, un bipolare affascinante e violento che muore
giovane. La vigna è una coltura difficile – sensibile. E anche gli anni sono
difficili.
Napoleone si è
fatta nemica l’Europa e il commercio è proibito – Napoleone sì è inventato
anche le sanzioni, non si può commerciare con San Pietroburgo, e neanche con Amsterdam.
Una legge napoleonica statuisce pure che le donne non possano gestire un’azienda.
Ma un’altra legge, sempre napoleonica, statuisce che le vedove possano subentrare
al marito nella gestione.
Con la
sensibilità agli odori e ai sapori ereditata dal marito, la giovane vedova
mette a punto il suo bouquet imbattibile. Di cui la Russia, l’arcinemica
di Napoleone, decreterà il successo. Grazie al solito commerciante che specula
sulle sanzioni – che poi diventerà socio della vedova, anche a letto.
Un personaggio
molto francese, fatto con la ricetta americana (inevitabili un paio di scene di
sesso “da produttore”, improbabili), da regista e attori inglesi – che sono la parte
migliore: gli attori inglesi di cinema vengono dal teatro, sono di scuola. Per
un film vedovile, malinconico. Nella prima parte, esagitata, del rapporto della
giovane inconsapevole col marito. E poi nelle incertezze, della contabilità e
delle sperimentazioni.
Thomas Napper, Madame
Clicquot, Sky Cinema, Now
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