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lunedì 6 gennaio 2025

Le ricorrenze della vita come scrittura

Il Natale cancellato s’intitola “La grande crisi”: “Fu in seguito alla Grande Crisi - dopo la soppressione di Ferragosto, di Capodanno e della Santa Pasqua di Risurrezione – che venne per ultimo cancellato il Giorno di Natale”. È uno scherzo – il racconto viene dopo l’abolizione andreottiana delle feste religiose? Sì, ma serio: “La vita è nelle ricorrenze che ciascuno scava sulla pietra delle proprie unghie, è nei segni che incidono le arterie. La vita è questa compensazione sballata che ci ritroviamo tra le mani”. 
Il racconto del titolo è in linea con “Malacqua”, di un mondo vacuo e piatto. Gli altri racconti della raccolta, pubblicata ora a dodici anni dalla morte, sono lievi. Un lampo, un’idea sballata, e la sua ragione. Racconti di eventi straordinari nella koinè minuta, piatta, di personaggi senza spessore, giusto il nome anagrafico. Racconti dell’assurdo quotidiano. Di personaggi afflitti  da “questa vita per tanti versi interminabile e dolente” – considerazione da “vuoto Ferragosto”, come già del santo Natale.
Il giovane omosessuale che uccide il padre in senso proprio, fisicamente – “perché il padre gli aveva detto: «Tu non sarai mai, nella tua vita, un uomo davvero, ci sarà sempre un muro a sbarrarti il passo»”, e a sua volta pestato, imprigionato, che a 51 anni, rimesso in libertà, l’enorme “piazza” piena di gente e di meravigli vede come una enorme prigione – e quando ritrova la sua personale libertà, in punto di morte, è un’illusione.
Ma c’è anche la delusione, dell’autore, delle magnifiche sorti e progressive. “La tigre al fianco” è  Esposito Margherita, “ex femminista, ex reduce ’68, ex extraparlamentare, ex artista pittrice, ex esponente agricola”, che travia l’onesto lavoratore, convincendolo che tutto è potere, e ne fa il Nobel del Dirigente Carogna, un cannibale, la punta di diamante del Sistema.
Un tentativo timido di riproporre un narratore forte ma isolato, e dimenticato. Un autore che aveva debuttato col patrocinio di Italo Calvino ma non ha poi trovato il suo Critico – l’interprete, l’araldo. O volutamente in autoisolamento,  anche fisico, da Napoli ad Avella.
Nicola Pugliese, La nave nera
, Polidoro, pp. 99 € 16

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