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Le ricorrenze della vita come scrittura
Il Natale
cancellato s’intitola “La grande crisi”: “Fu in seguito alla Grande Crisi - dopo
la soppressione di Ferragosto, di Capodanno e della Santa Pasqua di Risurrezione
– che venne per ultimo cancellato il Giorno di Natale”. È uno scherzo – il racconto
viene dopo l’abolizione andreottiana delle feste religiose? Sì, ma serio: “La
vita è nelle ricorrenze che ciascuno scava sulla pietra delle proprie unghie, è
nei segni che incidono le arterie. La vita è questa compensazione sballata che
ci ritroviamo tra le mani”.
Il racconto del
titolo è in linea con “Malacqua”, di un mondo vacuo e piatto. Gli altri racconti
della raccolta, pubblicata ora a dodici anni dalla morte, sono lievi. Un lampo,
un’idea sballata, e la sua ragione. Racconti di eventi straordinari nella koinè
minuta, piatta, di personaggi senza spessore, giusto il nome anagrafico. Racconti
dell’assurdo quotidiano. Di personaggi afflitti
da “questa vita per tanti versi interminabile e dolente” –
considerazione da “vuoto Ferragosto”, come già del santo Natale.
Il giovane omosessuale
che uccide il padre in senso proprio, fisicamente – “perché il padre gli aveva
detto: «Tu non sarai mai, nella tua vita, un uomo davvero, ci sarà sempre un
muro a sbarrarti il passo»”, e a sua volta pestato, imprigionato, che a 51 anni,
rimesso in libertà, l’enorme “piazza” piena di gente e di meravigli vede come una
enorme prigione – e quando ritrova la sua personale libertà, in punto di morte,
è un’illusione.
Ma c’è anche la delusione,
dell’autore, delle magnifiche sorti e progressive. “La tigre al fianco” è Esposito Margherita, “ex femminista, ex
reduce ’68, ex extraparlamentare, ex artista pittrice, ex esponente agricola”, che
travia l’onesto lavoratore, convincendolo che tutto è potere, e ne fa il Nobel del Dirigente Carogna, un cannibale,
la punta di diamante del Sistema.
Un tentativo
timido di riproporre un narratore forte ma isolato, e dimenticato. Un autore
che aveva debuttato col patrocinio di Italo Calvino ma non ha poi trovato il
suo Critico – l’interprete, l’araldo. O volutamente in autoisolamento, anche
fisico, da Napoli ad Avella.
Nicola Pugliese, La
nave nera, Polidoro, pp. 99 € 16
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