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lunedì 13 gennaio 2025

M – o l’indigenza in abbonamento

Irraccontabile, a una rivisitazione, l’indigenza di questa raccomandatissima serie – “mini”, ma già le prime due ore sono troppe. Di ideazione: lo stile “Gomorra – la serie tv”, degli sceneggiatori Bises e Serino, portato in politica e nella storia è una berlina, insostenibile. Della prduzione: una serie storica in scene di compensato è un’assurdità – i voli a Fiume... Degli interpreti. Con lo stralunato Marinelli che non fa ridere, non mette paura e nemmeno è antipatico: fa un buffone che fa il buffone, insopportabile – era più espressivo nell’espressione, per quanto unica e sola, di “Diabolik” (istruito dai Manetti Bros?). Dei personaggi, tutti macchiette: Cesare Rossi - dobbiamo ridere?, Margherita Sarfatti amante da sveltina, la moglie e i figli una raccolta di poveracci.
La tesi è che Mussolini non era niente, un fallito, e che il Grande Capitale lo ha imposto? Storicamente si sa che non è stato così, ma non è necessario conoscere la storia. È che, narrativamente, un Grande Capitale non andrebbe ridotto a mezza scena – mezza frase. 
Perché occuparsene? È curioso che la serie, furbamente ultrapropagandata prima, un capolavoro di arte promozionale, sia tuttora incensata. I critici della tv non guardano la tv, le serie che recensiscono? Neanche, di passata, qualche battuta sul cellulare?
Joe Wright, M – il figlio del secolo
, Sky Documentaries

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