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Scalfaro, Bossi, Occhetto e la fine dei comunisti
Trent’anni fa, più o meno a questa data, si poteva annotare:
“Non soltanto il Monaco ha santificato i «brancalegoni», i comunisti si
affannano ora ad annetterli al loro paradiso. Che errore! Bossi può stare, e deve,
solo a destra.
“Il Monaco crede di recuperare al suo Sogno Democristiano il Lombardo-Veneto
perduto, ma questi sono brutti e cattivi, hanno solo voglia di cose lerce –
del sottogoverno hanno già fatto indigestione.
“Baffino ripete l’errore di comunisti e socialdemocratici di fronte alle
camicie brune e nere del 1933. I tempi certo sono diversi, oggi siamo ricchi e
in ascesa, non in crisi - per quanto: nel 1933 si cominciava a stare meglio
mentre oggi, ormai da qualche anno, serpeggia l’incertezza. Ma non è detto, le
metastasi non sono un fatto di scienza politica.
“L’errore è doppio: a) pensare di sottrarre alla destra il suo voto più
qualificante solo per l’opportunismo parlamentare di Bossi, mentre b) è la
sinistra, intellettuali e popolo, che ne resterà, ne è già, infettata.
“Baffino (Achille Leone, pensare!) è un burocrate e i professori
comunisti sono stanchi. Si risveglieranno fra un anno, massimo due, in un
cantuccio all’inferno - e questo non sarà male: bisogna sbarazzarsi in qualche
modo di questa zavorra, che ha perduto con l’accecamento settario (ah Berlinguer!)
ogni funzione pedagogica di massa. Ma si lascia condurre da Scalfari, il cui
compito è di dissolverlo. E la nostra guardia democratica saranno i preti e
Berlusconi.
“È impressionante, fragoroso, il silenzio, le masse che tacciono. Il
Monaco e Baffino si coprono con lo starnazzamento dei giornali ma il popolo non
ha capito. Guarda forse ma non vede (traguarda), e tace – come nei paesi di mafia.
La Bestia ha vinto, e pensare che è solo un piccolo travet di provincia,
anche se lombardo.
“Il Monaco può avere completato il disegno di (attorno a) Di Pietro – forse
ricattato. Ma i comunisti? Chi sono i comunisti italiani?”
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