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A nozze con Goldoni e Haydn, sulla luna
A un Buonafede che ha in casa due figlie da
marito e una serva padrona piacente si fa credere che possa trovarsi telescopicamente
sulla luna, grazie a un elisir speciale – che lo addormenta. Al risveglio la
scena è cambiata, e un Imperatore della Luna lo porta a consentire ai matrimoni
delle figlie, e della serva piacente, senza pretese e senza riserve. Una
commediola semplice e riuscita di Goldoni, 1750 – lo stesso anno della “Bottega
del caffè”. Piena di scherzi, e di arie cantabili.
Un caso di “opera buffa” – “opera giocosa”
è la denominazione ufficiale – prodroma di Rossini, dei tanti maneggi che
animano le sue opere. Eccezionale anche perché un caso eccezionalmente riuscito
per la musica germanica – prima di Mozart. E di repertorio in Austria e Germania.
Mentre in Italia, malgrado il successo della commedia a Venezia (fu musicata, prima
e dopo Haydn, 1777, da una pletora di musicisti, Galuppi, Paisiello e il portoghese Avondano,
e poi di nuovo Paisiello, Gennaro Astarita, Michele Neri Bondì, e l’altro portoghese
Marcos Antonio Portugal), rimane ignota – anche in clima di “made in Italy”,
strombazzato per ogni pomodoro o fazzolettino venduto. È stata esumata da
Giulini nel 1950, ma per l’Holland Festival, con ripresa qualche mese dopo, stagione
estiva, a Aix-en-Provence – con un cast
di tutto rispetto: Luigi Alva, Michel Hamel e Mariella Adani. Ripresa in questa
edizione nel 1980, a Benevento, a un Festival Fantascientifico che si teneva
nella “città delle streghe”. Di cui la Rai ha il merito di tenere ora viva la
memoria.
Con una messinscena tanto ridotta, da teatro
da camera, e semplice quanto riuscita, di Ugo Gregoretti. E con un cast
di qualità: la mezzosoprano Benedetta Pecchioli nel ruolo di Lisetta, la serva padrona,
il tenore Ugo Benelli nel ruolo principale, l’astronomo per beffa Eclìttico, e
la soprano Carmen Lavani in quello di Clarice, la figlia intraprendente del
beffato Buonafede – nomen omen.
Joseph Haydn, Il mondo della luna, Rai
5, Raiplay
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