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domenica 2 febbraio 2025

Curie radioattiva, in laboratorio e fuori

Un ritratto a tutto tondo della scienziata, nelle sue varie componenti, caratteriali (volitiva), sociali (“la polacca” in Francia), affettivi (altalenanti, col marito, tra la riconoscenza e il rimprovero, e con le figlie, tra cura e disattenzione), sempre corretti solo con la sorella, ma per l’equilibrio della sorella (la stabilità della comune origine, polacca). Con l’adescamento, da vedova, del ricercatore in laboratorio sposato, a un’attrice di teatro molto combattiva, che ne fa il ludibrio nazionale. E con la prima, ssatta, valutazione dei rischi delle proprie scoperte, delle radiazioni – di cui forse finisce vittima, come forse lo è già stato il marito Curie.
Una rivalutazione del genere bio dilagante. Il più “veritiero”, cioè convincente oltre che appassionante, dei tanti film su Marie Curie. “Basato sul fumetto di Lauren Redniss” forse per solidarietà tra fumettisti, ma capolavoro della romanziera grafica di “Persepolis”, iraniana di nascita, francese di adozione. Coadiuvata da una Rosamund Pike che sembra la perfezione in tutti i registri.
Satrapi stranamene, dopo il successo dell’autobiografica graphic novel “Persepolis”, in quattro volumi, portata anche al cinema, ha soltanto tre film all’attivo come regista, “Pollo alle prugne”, “The Voices” e questo “Radiactive”, vecchio ormai di cinque-sei anni - non distribuito in Italia per via del covid, pare (si presenta datato 2023).
Marjane Satrapi, Radioactive, Sky Cinema, Now

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