Germania-Italia: Politica-“Novella 2000”
L’affluenza alle urne in Germania
all’84 per cento, praticamente tutti quelli in gradio di andarci, è la vittoria
della politica. Critica, estremizzante, spiazzante, tutto quello che si vuole,
ma politica. Particolarmente spiazzante nei confronti dell’Italia, dove vanno a
votare in pochi, perché il voto non conta. Perché i partiti non ci sono più, se
non per le recite in tv: il governo dice, l’opposizione “attacca”, e le facce
di gesso, immobili, che recitano senza respirare le tre frasi che i venti
secondi consentono di vomitare. E quando si permettono di esserci, proporre una
legge, provare ad approvarla, trovano sempre un giudice che li blocca, col
contributo volenteroso dei cronisti giudiziari. La politica riducendo a
scandalismo.
Sono trent’anni che il blocco
mediatico-giudiziario ha cancellato la politica, strapotente e strafottente.
Sempre vituperato ma sempre ben protetto. Soprattutto in alto loco, al riparo
del Csm. E ora qui siamo, con una mano davanti e una di dietro, senza Funzione
Pubblica e senza governo. Poi si dice Italia-Germania – mai state così diverse
benché sempre vicine.
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