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Germania record, per assenze malattia
È tedesco il
record dei lavoratori in malattia, certificano “Handelsblatt”, il “Sole 24 Ore”
tedesco e l’“Economist”, fra tutte le economie europee. In media per 15 giorni
l’anno – contro una media europea di 8 giorni (in Italia di 10).
Il calcolo è stato
fatto dal ceo di Allianz, la maggiore assicurazione privata, Oliver Bäte, che
ha proposto come rimedio l’introduzione del “giorno di attesa”, un primo giorno
non pagato di assenza per malattia – “consentirebbe di risparmiare 40 miliardi”.
Ma il “giorno di attesa”, adottato variamente in Scandinavia e poi dismesso, è
a rischio incostituzionalità (è ora in uso in Gran Bretagna, dove i “giorni di
attesa” sono addirittura tre, che però il governo laburista ha promesso di
abolire).
È vero, spiega l’“Economist”,
che la Germania è stata “campione mondiale dei diritti dei lavoratori alla
salute, a opera del cancelliere Bismarck, già dal 1883 - in realtà in forza
della crescente diffusione del “socialismo della cattedra” tedesco. Ma ora si pone
il quesito: la protezione legale induce la malattia al lavoro? L’IW di Colonia,
Institut der deutschen Wirtschaft, un organismo di ricerca privato, calcola che
il costo per i datori di lavoro delle assenze per malattia è aumentato da 36,9
a 76,7 miliardi tra il 2010 e il 2023.
In Germania i lavoratori
in malattia ricevono il 100 per cento della paga dal primo giorno per sei
settimane.
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