Giallo tv
La
vedette “della Grande Fabbrica della
Merda, la Grande Tivù Commerciale”, Flora de Pisis, viene rapita. Da due anime pure, devote alla
memoria di Robert Desnos, poeta surrealista,
con supporto di Guy Debord. Che come riscatto chiedono un’ora a reti unificate della
stessa Grande Fabbrica, senza trucchi editoriali (finta tv dal vero) e senza pubblicità. Gli investigatori, che dovrebbero salvare la rapita, la odiano - loro sono tra i belli-e-buoni della repubblica, devoti di Bob Dylan: "Entrambi hanno coltivato per anni uno schietto, cristallino, acuminato odio per Flora de Pisis e per ciò che rappresenta. Il cinismo, la falsità, il calcolo".
Una
striscia del “Male” – nel mirino la tv di Maria De Filippi - allungata per 300 pagine. Anzi no, di “Cuore”, inserto satirico
di partito. Sembra, 30 o 40 anni dopo, la dialettica veltroniana dei referendum
contro “l’interruzione di un’emozione”. Nel 2021, dopo il covid? Dopo gli
innumerevoli salti mortali di Veltroni? Però, un omaggio a Desnos, non se lo sarebbe mai immaginato, tanto è surreale.
Alessandro
Robecchi, Flora, Sellerio, pp. 286 €
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