Il nome del Tasso in mostra
Una Quercia del Tasso è
esistita a Roma, sul Gianicolo, sotto il Faro, che è sotto il piazzale di Garibaldi,
luogo di parcheggio fra l’ospedale affollatissimo del Bambin Gesù e il piazzale
vedutistico – di giorno, di notte di coppie e spaccio, non si trova posto nemmeno
a mezzanotte. Luogo di molta poesia: elegiaca, per il nome evocativo, idilliaca, per
l’amenità del lungo, e la vista di Roma, umoristica anche (Achille Campanile ne
fece un racconto cinquant’anni fa, in “Manuale di conversazione” – chiudendolo col
quesito che si pose infine al comune di Roma che voleva una tassa di soggiorno,
ma non sapeva a quale tasso imputarla, fra “il tasso del tasso del tasso del
Tasso e il tasso del tasso del tasso barbasso del Tasso”). Luogo infine di rappresentazioni
teatrali, nelle Estati Romane dell’assessore architetto Renato Nicolini. Solo
che la quercia non c’è più. Naturalmente – c’è un muretto che avrebbe dovuto
proteggerla, eretto ad “anfiteatro” per le famose compiante Estati Romane.
Il Museo di Roma riesce a
resuscitarla. Un po’ per ricordare il poeta, che invece è dimenticato. Un po’ per
la tanta letteratura e pittura che la Quercia ha generato nei secoli – per documentare
il turismo che a Roma non si è mai interrotto, e un tempo era anche culturale.
Un po’ per dare lustro al sottostante Orto Botanico della Sapienza - che per la
verità, dopo essere stato curato e arricchito dai papi per cinque o sei
secoli, da un paio non è ben tenuto, e anzi ma tenuto – non si fanno nemmeno le
potature.
Fruibile con la Mic Card - la carta dei Musei di Roma per residenti.
L’Albero del Poeta,
Museo di Roma in Trastevere, Piazza di Sant’Egidio
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