giovedì 13 febbraio 2025

Militanza in calo contro la Russia

Non recepito dai media italiani, bizzarramente sempre in guerra contro la Russia, a sinistra e a destra, c’è diffuso un distanziamento in Europa dalle posizioni più militanti. La stessa Polonia, capofila dell’antirussismo, con una spesa militare quest’anno del 4,7 per cento del pil, sta moderando da qualche settimana i toni bellicosi.
Più marcato il disimpegno britannico: il nuovo governo, laburista, ha smobilitato le strutture di formazione a addestramento delle forze ucraine, e non fornisce più coi suoi Servizi la “notizia di guerra” ogni giorno ai media. Macron, il presidente francese, che non molto tempo fa voleva mandare dei “volontari” alla difesa dell’Ucraina, tace. La Germania discute il militantismo antirusso di Polonia, Moldavia, Georgia, Romania, dei paesi Baltici e ora anche di Finlandia e Svezia. Berlino aveva espresso dubbi alla nomina agli Affari Esteri della Commissione Ue dell’ex primo ministro estone Kallas, “una che, se le chiedete dove si trova l’Africa, vi risponderebbe a sud della Russia”.

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