Ombre - 759
Anticlimax alla
Camera, alle dichiarazioni del governo sul caso Almasri: dibattito freddo, e
presumibilmente per pochi, alla tanto strombazzata diretta su Rai 2 e Sky Tg24. Era prevedibile,
ci vuole abilità per fare spettacolo parlando – e questa semmai l’hanno avuta i due
ministri, composti e severi (sennò, che ministri sono?). È curioso che dei deputati, persone abili alla comunicazione, si esibiscano con toni falsi, allentando tensione e attenzione – le emittenti avevano
messo il “pilota automatico”. Soprattutto i più giovani. Che si penserebbero più
scafati in materia di comunicazione.
“A Monfalcone (Gorizia)
cinque studentesse dell’Istituto superiore Sandro Pertini, prima di entrare in
classe la mattina e in una stanza appartata, vengono riconosciute da una
referente per poi cominciare velate la lezione”, velate dalla testa ai piedi. Grande
lezione di democrazia – povero Pertini? Di una regione che ha abolito la sanità
pubblica – ha code d’attesa di due anni e più per le visite specialistiche e
per tutti gli esami di laboratorio, a partire dalla mammografia.
Raccapricciante la
conferenza stampa al caminetto di Trump, che esponeva il suo progetto di “Riviera di Gaza”, e lo ripeteva, tema unico
della chilometrica esibizione. Raccapricciante per il Netanyahu sorridente, anzi
ridente, che ogni tanto s’inquadrava - appositamente invitato, per l’annuncio? Col
caminetto acceso, alle cinque del pomeriggio, per accentuare la Gemütlichkeit,
la familiarità. E con la massa dei giornalisti, altrimenti feroci con Trump,
partecipe della bella idea. La deportazione di una popolazione, nel 2024. In
massa: oggi i due milioni di Gaza, domani i tre della Cisgiordania, e i 3 o 400
mila di Gerusalemme. Una pulizizia etnica. A opera del Paese guida della democrazia nel mondo. E di
un Paese ebraico. Una farsa tragica.
Curioso che lo “sviluppo
immobiliare” di Gaza, come Riviera per ricchi israeliani, non sia argomento per
i giornali – non è una sorpresa, ma solo questo sito l’ha segnalato, ed è tutto dire
http://www.antiit.com/2025/01/ombre-757.html
Giornali per i quali Trump
è sempre un tycoon, un immobiliarista, un arricchito, ma non in questo caso.
Non si capisce? Non si vuole? Non si deve?
Si liquida il traffico
campano di permessi di soggiorno per immigrati, a 7.000 euro (settemila…), come
un caso, la delinquenza di poche persone. Sfugge quello che a tutti risulta, e
non per l’inchiesta campana: che attorno all’immigrazione irregolare c’è un
vasto mercato, anche avvocatesco, anche commercialistico, anche giudiziario
(sic!), di diritti d’asilo. Anche perché, certo, obiezioni?, non c’è una sola
democrazia in Africa, o nell’Arco della Crisi islamico, dal Marocco al
Bangladesh.
Ora che anche Lollobrigida
viene incoronato da Politico.eu, dopo Meloni, e dopo Giorgetti, come miglior
ministro europeo, è per questo che monta l’“aria di crisi” attorno al governo,
per la novità? Che il governo fosse di
destra si sapeva. Ora intervengono le graduatorie di Politico.eu, che non si
può dire di destra, e dicono che il governo sta facendo bene. È per questo che
bisogna abbatterlo, dalle finte sinistre di Elkann e Urbano Cairo? Si fanno
schermo perfino di Lo Voi.
Per converso non un
commento, nemmeno una battuta, sulla pretesa del governo di salvaguardare l’“italianità”
di Generali, colpevole di puntare al mercato francese, tramite Mps (non era fallita?).
E di Bpm, il cui maggiore azionista è una banca francese, dalle mire di Unicredit, “una multinazionale”,
con “banche all’estero” e “azionisti stranieri”. Mentre svolge solo un’occupazione
senza precedenti, da quarant’anni in qua, del mondo bancario. Nemmeno una
critica velata, un sussurro?
“La Libia era ed è una
questione di interesse nazionale al suo livello più alto: la sicurezza, cioè
l’incolumità anche fisica di ogni cittadino. Un pezzo grande di sicurezza nazionale
si gioca fuori dai confini nazionali”. Dice cose giuste l’ex ministro dell’Interno
Minniti sul “Corriere della sera”, per chi abbia solo una cognizione geografica
(la mappa) delle cose. Ma per dirlo ha
dovuto lasciare il Pd (“da non pentito”).
Dice anche un’altra cosa
Minniti, sottosegretario nel 1998, quando D’Alema accolse il leader curdo di Turchia
Očalan come rifugiato politico, e poi dovete espellerlo come terrorista: “I
tedeschi non ce ne chiesero l’estradizione, benché avessero emesso contro di lui
un mandato di cattura per terrorismo: c’erano in Germania le comunità turca e
curda più importanti d’Europa…”. La Germania sempre spara il colpo e nasconde
la mano – come con Almasri?
Li Gotti, l’avvocato che
ha fatto fortuna con i “pentiti” di mafia, ha aperto la strada, e adesso è folla
di avvocati in cerca di un africano per denunciare Almastri come torturatore e Meloni
come favoreggiatrice. Altrove sarebbe da ridere, ma gli “avvocati” in Italia
sono più rispettati dei giudici (“danno notizie”), ed è tutto dire.
Il problema però resta: questi
avvocati a percentuale non faranno un favore a Meloni, la “pura e dura” - che comunque
non sarà condannata, Lo Voi o non Lo Voi, nemmeno processata? Un favore politico. E dunque la
percentuale, chi la paga?
Roberto Giacobbo, il divulgatore
gigante di cultura e buon ambiente, ha un dubbio e un cruccio: “Perché ai miei
sei bassotti regolarmente scappa la pipì a cento metri dal portone, dopo tre ore
di passeggiata”. Per due o tre volte al giorno, presumibilmente. Una pipì innocua
– buona da leccare, da altri bassotti, e non? Si va alla transizione in mezzo
agli escrementi.
La prima o seconda cosa che
fa Trump, votato soprattutto dai meno favoriti, middle-eastern disoccupati,
meridionali poveri, latinos, e anche afro, è aumentare i dazi all’importazione.
Che saranno pagati all’80 per cento (ci sono tre aggravi possibili dei dazi,
per gli esportatori o gli importatori, se se ne assumono l’onere comprimendo i margini,
oppure, solitamente, per i consumatori) dai suoi elettori: i dazi di Trump colpiscono soprattutto
consumi primari, ortofrutta (Messico) e combustibili (Canada). La politica è
indipendente dall’economia – dalla borsa della spesa?
Gabriele Romagnoli non si
dà pace, riscrive e ripubblica la difesa di un amico di sempre, un ex “ragazzo, altissimo (più di me che sono un metro e novanta)” e mite, Andrea Rossi, condannato
all’ergastolo per assassinio. A Perugia, alle udienze per la revisione del processo,
scrive, un paio di mesi fa, “ho sentito due periti, quello di parte e quello della
corte, spostare la morte a un’ora in cui l’imputato aveva infine un alibi, ma è
stato deciso di non tenerne conto”. Ma ha pur sempre “fede nella giustizia”. Che
vorrà dire?
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