Fantastico
a Istanbul. Mourinho, ora allenatore del Fenerbahce, a fine stracittadina col
Galatasaray – una sorta di Roma-Lazio, o Milan-Inter – dichiara: “Voglio ringraziare
l’arbitro. Dopo un clamoroso tuffo al primo minuto sulla loro panchina stavano
già saltando come scimmie e se ci fosse stato un arbitro turco il mio giocatore
sarebbe stato subito ammonito”. Un putiferio: Mourinho razzista, al patibolo.
Bisogna dire : “Saltavano come galline”, o anche le galline sono verboten? Anche in Turchia, patria come si sa dei diritti umani e civili?
Per
inciso, il Galatasaray è sotto accusa per controllare federazione e arbitri –
per il derby era stato chiamato un arbitro sloveno.
Difesa,
debito, si fa in Italia come se Merz, il nuovo cancelliere, facesse una
rivoluzione, anzi l’avesse già fatta. Lui va veloce, sembra, perché è un
avvocato d’affari e non un politico, ma il voto di domenica va in senso contrario:
non grandi spese militari, più spese sull’economia. In più dovrà trattare con
gli Stati Uniti di Trump l’ombrello difensivo americano – la continuazione dell’impegno,
che a 35 anni dal crollo dell’Urss gli Stati Uniti non vogliono più pagare.
Niente dietrologie naturalmente, ma il fatto è che gli Usa si prendono le miniere ucraine, la Ue la ricostruzione e il mantenimento di ciò che resterà di Ucraina, nuovo membro della Unione a furor di popolo. E non per euforia da ubriachezza. Quella va tutta ai Grandi Piani per la Difesa, centinaia e migliaia di miliardi - anche se non si sa come.
Fra
gli elettori più giovani in Germania, 18-24 anni, il primo partito è Die Linke,
24 per cento delle preferenze, il secondo l’Afd, 21 per cento. L’estrema destra
è arrivata prima fino ai 69nni, con percentuali a scendere: 23 per cento tra i
25 e i 34 anni, tre punti in più, 26 per cento, tra 35 e i 44, poi il 21 per
cento tra i 45 e i 59, e il 19 tra i 60 a i 69. Solo tra gli over 70 scende al
10 per cento.
Si
sono recuperati 33,4 miliardi di evasione fiscale nel 2024. In un anno in cui
il fisco ha incassato “regolarmente” 587 miliardi, cifra record, ben 43 in più
rispetto al 223 – 160 in più rispetto alle tasse percepite nel 2019, l’anno
prima del covid. Si paga molto, e si può anche far pagare chi non vuole, l’evasione
non è invincibile – solo è conveniente, quando le tasse sono alte, vale il
rischio.
A
qualche settimana dal rimprovero solenne del vice-presidente americano Vance,
libertario integralista, ancorché di destra, alll’Europa, rea di delitti contro
la libertà, non una voce dall’Europa in risposta. Anche solo di contestazione,
di critica. Piove sul bagnato.
Bassa
crescita delle economie, soprattutto in Europa, e borse stellari, soprattutto
in Europa. Soprattuto in Italia, per il “risiko” bancario, di banche che
comprano banche, tre m&a multimiliardari
in pochi giorni. Ma per farne che? Il gioco delle rivalutazioni, e dei superdividendi
grazie alle supervalutazioni, non ha sostanza e non può durare. Qualche allarma?
Qualche critica?
“Putin
negozia con gli Usa ma il pacchetto di controllo delle sanzioni è in mani
europee”, titolo (involontariamente) satirico del “Sole 24 Ore”. Perché ancora
non si è capito, benché evidente, dopo tre anni, il disaccoppiamento tra Stati
Uniti e Europa nella guerra. Con gli Usa
che forniscono gli armamenti comunque destinati alla sostituzione (adesso li
hanno finiti), e l’Europa che si automutila con sanzioni boomerang – e continua
a decretarne anche se Trump ha deciso la pace.
Nello
stesso articolo il giornale spiega che le sanzioni europee hanno fatto solo
bau-bau a Putin.
“Industria
in calo da 23 mesi, ora cambiare rotta”, il presidente di Confindustria Orsini.
Senza mai dire che, oltre al rallentamento indotto dalla Germania, il maggior partner
industriale, l’Italia paga la malagestione di Fiat nel gruppo Stellantis – dalla
filiera automobilistica dipende ancora l’ossatura degli indici industriali. La lamentela
è giusto un avviso al governo, che sganci qualche “provvidenza”.
L’Europa
continua a rispondere a Trump accusandolo di fascismo, per il saluto romano di Elon
Musk, poi smentito, e di Steve Bannon, poi smentito. Non sa fare un altro passo
dopo il 1945 – antifascista è pure l’estrema destra francese, ed è tutto dire.
Curiosamente,
non c’è eco di questa bagarre nei
media americani, pure furiosamente anti Trump, Musk, Bannon.
L’America
era, un secolo fa, il paese meglio “organizzato” per il socialismo: una classe operaia
forte e compatta, e una concentrazione forsennata della ricchezza. È diventata
avamposto dell’anti-socialismo. Era anche disponibile al fascismo, al governo e
in privato - Ford in testa, e Lindbergh, il trasvolatore eroico. Ma poi l’ha distrutto con una guerra costosissima
guerra.
Al
vice-ministro Delmastro, che ai giudici che lo hanno condannato (alle giudici)
imputa pregiudiziali politiche, “Il Fatto
Quotidiano” obietta che anche il Pubbico Ministero che lo voleva invece assolto
è di sinistra. Semplice, no – la politica dei cronisti giudiziari è molto semplice?
Ma non sanno che cos’è la giustizia politica.
Capita
di assistere su Sky, pagando, a partite disastrose, l’una dopo l’altra, di un
club molto titolato, anche per la proprietà, Angelli-Elkann. Trattato però con
deferenza dai giornalisti e le testate sportive. Anzi con apprezzamenti per l’allenatore Motta
e il direttore sortivo Giuntoli. Hanno il miele?
Questo
Giuntoli è uno che compra a caro prezzo e svende per niente, specie i vecchi
stagionati e i campioni giovani. Con grosse provvigioni ai mediatori.
La
Procura di Roma manda a processo il Napoli - del direttore sportivo Giuntoli, ora
alla Juventus – per truffa sulle plusvalenze, sui calciatori Manolas e Osimhen.
La giustizia sportiva non ci aveva fatto caso –l’avvocato Chinè un solo occhio
ha, contro la Juventus (che lui pensa
sia ancora di Agnelli), per giustificare lo stipendio. Ma è una cosa seria?
(Non)
si condanna Sinner per una sostanza dopante contenuta in una pomata da 10 euro.
Fermandolo per “soli tre mesi”, pur dichiarandolo innocente. Dopo un ano, o
poco meno, di pettegolezzi, indiscrezioni, sospetti, odi. In Europa – il pettegolezzo
made in Italy ha “conquistato” l’Europa (l’America è stranamente fuori in questa
stagione dalla fiera tennistica).
“Berlusconi
vuole morire dem” era un post su questo sito il 24 luglio 2014. Inevitabile il
richiamo alla lettura delle riflessioni che
la figlia Marina confida alla “Stampa” – non potendo\volendo sbarcare direttamente
su “la Repubblica”, la voce del Pd?
Ci
sta anche un matrimonio fra dinastie – in fondo anche Elkann è per metà nuovo arrivato.
Politico naturalmente. E questo è tutto, altra politica non c’è.
Oh
sì? Dopo Marina Berlusconi, che fa il piedino al Pd, l’ex fidanzata napoletana
del babbo, che bastona Santanché. Ma, poi, nell’ordine delle cose, di una certa
politica - come restare sempre in vetrina.
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