Oriana Fallaci in America. Al culmine della
carriera intervista Kissinger – che, pur sapendo il rischio che corre, non
rinuncia a tanto onore. Ma qui agli inizi della carriera. Quando, cronista di mondanità per “L’Europeo”, il settimanale degli anni 1950, approfitta di un viaggio
promozionale in America offerto da Alitalia, allora Lai, per intervistare
Marylin Monroe. Il racconto di questa intervista impossibile, di giorni, e
notti, frustranti in attesa, di intermediari e trucchi vari per arrivarci, sempre
falliti, fa il successo del settimanale, e di Fallaci.
Nel secondo episodio è già in America, inviata o corrispondente, a
Los Angeles, in un modesto motel, a ridosso di Hollywood, che è incaricata di raccontare
per il settimanale. Ha l’idea di spiare i divi in chiesa la domenica, e li
trova compunti, reattivi a ogni parola e gesto della liturgia, scrutinati anche
lì dalle regine del pettegolezzo giornalistico, Louella Parson, Edda Hppper, Sheila
Graham. Il giornalismo scandalistico la scandalizza. Assiste a un tranello che il direttore di “Confidential”, il settimanale
principe del pettegolezzo, Robert Harrison, tende a Rock Hudson, fingendosene
amico, per fotografalo col giovane uomo con cui ha appuntamento. Si infila alla festa annuale
dei Cotten, Joseph Cotten e signora, molto esclusiva, dove i giornalisti non
sono ammessi, e scopre che anche negli svaghi la vita dei divi del cinema dev’essere
molto fredda. Scandalizza tutti alla fine buttandosi vestita in piscina – imitata
dopo un momento da Orson Welles. Lei stessa è celebrata in America, Miss Fallaci, come regina del pettegolezzo.
Una megaproduzione, costumi, scene, arredi,
paesaggi, compresa Manhattan sotto la neve, d’epoca, e molti esterni. Con la collaborazione
alla regia di Alessandra Gonnella, che è anche una degli ideatori della serie, e
Giacomo Martelli. Tra chiesa e festa si fanno sfilare celebrità a non finire, Sinatra,
etc. Ma monotona. Una sorta di agiografia. Miriam Leone ha una sola faccia, nel modulo narrativo e anche nell’espressione – Oriana fuma e non fa
nient’altro, guarda fisso l’obiettivo. Più teatrale, più mobile, la sue
improvvisata amica americana che le fa da agente, Francesca Agostini, con più registri, perfino più battute.
Molto
diversa, questa “Miss Fallaci”, da “L’Oriana” di dieci anni fa, di Marco Turco
(Petraglia e Rulli), con Vittoria Puccini,
sulla vita piuttosto che sul mito Fallaci. Molto più vivace.
I
primi due di otto episodi, di 50 minuti l’uno.
Luca Ribuoli, Miss Fallaci, Rai 1
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