Secondi pensieri - 554
zeulig
Antropofagia
–
Non scandalizzava la sapienza antica? Giacchè si avvisava “canis canem
non est” cane non mangia cane, invece che uomo non mangia uomo?
Bellezza – “La
bellezza è un veleno” - lo psichiatra-psicoterapeuta Raffaele Morelli: “Non si
vive nel giudizio degli altri”?
La bellezza è
un riflesso – si è “visti” belli? O un dato - come nei trattati, quando non era
scorretto classificarla? O non è autoproiettiva, in ragione dell’autoconsiderazione
– dei brutti, p.es., che si sentono belli, e lo diventano (in qualche modo lo sono)?
Intelligenza
Artificiale – L’idea non è nuova – è
alla base di tutti i racconti di golem e di molta fantascienza – anche,
al fondo, dell’ultimo Orwell, “1984”. Ma, quasi con precisione, è in Furio
Camillo, il maestro primo Cinquecento di grammatica e di eloquenza, del suo “Teatro
della memoria”, una “mente artificiale”, o “mente fuori di noi”, progetto o ricerca
che doveva arrivare a contenere “tutte le cose che sono in tutto il mondo”. Un sistema
di produzione conoscitiva autonomo, creato dall’uomo ma capace di operare per
sé, imparare infinitamente, assimilando e riorganizzando ogni evento dello scibile.
Niente
per questo da temere? Il diavolo è in ogni piega, ance dei santi, specie dei santi.
Malinconia
– È, era, genio. Lo è stata a ungo.
Da Aristotele in poi – da Aristotele in qualità di medico: prodotta da vapori
che eccitano la mente, all’entusiasmo, al delirio, alla profezia – il proprio
delle sacerdotesse, e anche dei filosofi, dei poeti e degli artisti, se sono
sommi. Legata a Saturno, il settimo pianeta, che è il più maligno di tutti i
pianeti, perché quello della malinconia, faro e alimento del genio. Fino al Seicento,
all’“Anatomia della malinconia” di Robert Burton, che non era e non si pensava medico,
ma uno scrittore, che provava a liberarsene. Avrà poi alti e bassi, alti
soprattutto nella vena romantica, del pensiero e della scrittura, ma più spesso,
come oggi, solo associata alla depressione, il male che distrugge per cause
sconosciute, seppure non contagioso, e incurabile – più o meno (dovrebbe autocurarsi).
L’associazione a Saturno ne
definiva già in origine la natura: l’ultimo e più remoto dei pianeti si associa
alla vecchiaia umana, all’età cioè in cui le forze e i sensi declinano, vista,
gusto, tatto, sensibilità.
Memoria – Nutre o dissecca? “Sono convinto che il morbo
di Alzheimer ci assalga perché ricordiamo troppo”, lo psichiatra Raffaele Morelli:
“Il pensiero è un nemico”.
La memoria nutre e dissecca – il pensiero
non può essere nemico: è un flusso ma è anche una selezione.
Natura – Di umano le resta poco. A opera dell’uomo.
Ma più a opera della donna: c’è un’altra uscita (cacciata?)
in corso, dopo quella dall’eden?
Omeopatia - Curiosa contraddizione di una terapia che si presenta
come malattia. Basata sul “principio di similitudine del farmaco” con la patologia
da curare.
“Similia similibus curantur”
è principio del primo Ottocento, primo positivismo. Senza base scientifica – con
prova cioè. Il suo teorico Hahnemann si basava sugli effetti del chinino sulla
malaria. Sulla quale però il chinino influisce per quanto non lo accomuna
alla malaria – e ha effetto non nella profilassi, ma quando il morbo è in atto.
Tricolore
– Le origini non sono religiose – anche
quelle della bandiera, come di ogni assetto, procedura, emblema della democrazia
(mobilità sociale, elettività, cooptazione, autorità delegata o rappresentanza)?
Bianco, rosso e verde sono i colori di fede, speranza
e carità, le virtù teologali della cristianità. Nei paramenti liturgici dei celebranti.
E nella imagerie- pubblicistica, a cominciare dalla pittura, da Giotto
in poi. Per esempio nella “Natività mistica” di Botticelli, National Gallery a
Londra.
Verità – È (anche) la famosa coscienza di sé, che non è onorevole. Se
essa è, malgrado sant’Agostino, l’altro lato del subconscio, altrettanto
inattendibile.
A
volte è banale – l’acqua bolle a 100° C. M anche qui a certe condizioni: no, dice la
fisica, l’acqua non bolle sempre a 100° C, solo al livello del mare. No, nemmeno
questo: dev’essere acqua pura distillata, e a pressione atmosferica 1. In montagna,
per esempio, dove la pressione è inferiore, l’acqua bolle prima – è per questo
che in montagna la pasta non cuoce bene. La verità è circostanziale.
“Nulla
importa di più alla verità del rispetto per tutto ciò che è”, sia esso
Inconscio, Dio o Quintessenza – Lou Salomé. C’è ancora dunque la Quintessenza?
Ma
anche senza, ciò che è è ciò che è.
È opera
d’autore. Nel senso delal persuasività – del ragionamento controversistico. O dell’ermeneutica della reticenza di Kojève: un
enunciato va letto per ciò che non dice più che per ciò che dice, per il
mimetismo dell’autore.
La controversia è modo retorico, anche
filosofico, di servire la verità, se i contendenti hanno lo stesso scopo - tra
rivali è solo lite mascherata.
L’ipotesi è la cosa più sicura, tutto il resto è cao-s-uale. È la
causa di Heisenberg - o ne è l’effetto (il
principio d’indeterminazione, Wittgenstein vi s’imbatté senza riconoscerlo). Criticare è
perturbare, analizzare è trasformare, riflettere trasforma il problema. È come
in artiglieria, molto influisce l’osservatore. E il percorso: i venti, le
ondulazioni del terreno, gli effetti ottici. Per l’impossibilità accertata di
subordinare la verità di un enunciato al suo assetto formale.
Ci sono
tante verità quanti sono i percorsi per arrivarci. Lo sa per primo lo
scrittore, la cui opera varia per le stesse condizioni materiali dello
scrivere, oltre che per lo stato di salute e l’umore. Freud, dice Auden, “in nome suo viviamo ormai
vite diverse”.
Un percorso
è l’irriducibilità del caso o del disordine. E poi? Niente, non si esce dall‘unitas
multiplex.
zeulig@antiit.eu
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