sabato 8 febbraio 2025

Secondi pensieri - 554

zeulig


Antropofagia – Non scandalizzava la sapienza antica? Giacchè si avvisava “canis canem non est” cane non mangia cane, invece che uomo non mangia uomo?
 
Bellezza – “La bellezza è un veleno” - lo psichiatra-psicoterapeuta Raffaele Morelli: “Non si vive nel giudizio degli altri”?
La bellezza è un riflesso – si è “visti” belli? O un dato - come nei trattati, quando non era scorretto classificarla? O non è autoproiettiva, in ragione dell’autoconsiderazione – dei brutti, p.es., che si sentono belli, e lo diventano (in qualche modo lo sono)?
 
Intelligenza Artificiale – L’idea non è nuova – è alla base di tutti i racconti di golem e di molta fantascienza – anche, al fondo, dell’ultimo Orwell, “1984”. Ma, quasi con precisione, è in Furio Camillo, il maestro primo Cinquecento di grammatica e di eloquenza, del suo “Teatro della memoria”, una “mente artificiale”, o “mente fuori di noi”, progetto o ricerca che doveva arrivare a contenere “tutte le cose che sono in tutto il mondo”. Un sistema di produzione conoscitiva autonomo, creato dall’uomo ma capace di operare per sé, imparare infinitamente, assimilando e riorganizzando ogni evento dello scibile.
Niente per questo da temere? Il diavolo è in ogni piega, ance dei santi, specie dei santi.
 
Malinconia – È, era, genio. Lo è stata a ungo. Da Aristotele in poi – da Aristotele in qualità di medico: prodotta da vapori che eccitano la mente, all’entusiasmo, al delirio, alla profezia – il proprio delle sacerdotesse, e anche dei filosofi, dei poeti e degli artisti, se sono sommi. Legata a Saturno, il settimo pianeta, che è il più maligno di tutti i pianeti, perché quello della malinconia, faro e alimento del genio. Fino al Seicento, all’“Anatomia della malinconia” di Robert Burton, che non era e non si pensava medico, ma uno scrittore, che provava a liberarsene. Avrà poi alti e bassi, alti soprattutto nella vena romantica, del pensiero e della scrittura, ma più spesso, come oggi, solo associata alla depressione, il male che distrugge per cause sconosciute, seppure non contagioso, e incurabile – più o meno (dovrebbe autocurarsi).
L’associazione a Saturno ne definiva già in origine la natura: l’ultimo e più remoto dei pianeti si associa alla vecchiaia umana, all’età cioè in cui le forze e i sensi declinano, vista, gusto, tatto, sensibilità.
Memoria – Nutre o dissecca? “Sono convinto che il morbo di Alzheimer ci assalga perché ricordiamo troppo”, lo psichiatra Raffaele Morelli: “Il pensiero è un nemico”.
La memoria nutre e dissecca – il pensiero non può essere nemico: è un flusso ma è anche una selezione.
 
Natura – Di umano le resta poco. A opera dell’uomo.
Ma più a opera della donna: c’è un’altra uscita (cacciata?) in corso, dopo quella dall’eden?
 
Omeopatia - Curiosa contraddizione di una terapia che si presenta come malattia. Basata sul “principio di similitudine del farmaco” con la patologia da curare.
Similia similibus curantur” è principio del primo Ottocento, primo positivismo. Senza base scientifica – con prova cioè. Il suo teorico Hahnemann si basava sugli effetti del chinino sulla malaria. Sulla quale però il chinino influisce per quanto non lo accomuna alla malaria – e ha effetto non nella profilassi, ma quando il morbo è in atto.  

Tricolore – Le origini non sono religiose – anche quelle della bandiera, come di ogni assetto, procedura, emblema della democrazia (mobilità sociale, elettività, cooptazione, autorità delegata o rappresentanza)?
Bianco, rosso e verde sono i colori di fede, speranza e carità, le virtù teologali della cristianità. Nei paramenti liturgici dei celebranti. E nella
imagerie- pubblicistica, a cominciare dalla pittura, da Giotto in poi. Per esempio nella “Natività mistica” di Botticelli, National Gallery a Londra.
 
Verità – È (anche) la famosa coscienza di sé, che non è onorevole. Se essa è, malgrado sant’Agostino, l’altro lato del subconscio, altrettanto inattendibile.
 
A volte è banale – l’acqua bolle a 100° C. M anche qui a certe condizioni: no, dice la fisica, l’acqua non bolle sempre a 100° C, solo al livello del mare. No, nemmeno questo: dev’essere acqua pura distillata, e a pressione atmosferica 1. In montagna, per esempio, dove la pressione è inferiore, l’acqua bolle prima – è per questo che in montagna la pasta non cuoce bene. La verità è circostanziale.
 
“Nulla importa di più alla verità del rispetto per tutto ciò che è”, sia esso Inconscio, Dio o Quintessenza – Lou Salomé. C’è ancora dunque la Quintessenza?
Ma anche senza, ciò che è è ciò che è.
 
È opera d’autore. Nel senso delal persuasività – del ragionamento controversistico. O dell’ermeneutica della reticenza di Kojève: un enunciato va letto per ciò che non dice più che per ciò che dice, per il mimetismo dell’autore.
La controversia è modo retorico, anche filosofico, di servire la verità, se i contendenti hanno lo stesso scopo - tra rivali è solo lite mascherata.
 
L’ipotesi è la cosa più sicura, tutto il resto è cao-s-uale. È la causa di Heisenberg - o ne è l’effetto (il principio d’indeterminazione, Wittgenstein vi s’imbatté senza riconoscerlo). Criticare è perturbare, analizzare è trasformare, riflettere trasforma il problema. È come in artiglieria, molto influisce l’osservatore. E il percorso: i venti, le ondulazioni del terreno, gli effetti ottici. Per l’impossibilità accertata di subordinare la verità di un enunciato al suo assetto formale.
 
Ci sono tante verità quanti sono i percorsi per arrivarci. Lo sa per primo lo scrittore, la cui opera varia per le stesse condizioni materiali dello scrivere, oltre che per lo stato di salute e l’umore. Freud, dice Auden, “in nome suo viviamo ormai vite diverse”.  
Un percorso è l’irriducibilità del caso o del disordine. E poi? Niente, non si esce dall‘unitas multiplex.


zeulig@antiit.eu


Nessun commento:

Posta un commento