venerdì 14 febbraio 2025
Ucraina, la fine annunciata
Non è un tradimento – o forse lo è, ma non dell’Ucraina – e non è un colpo di testa del “solito Trump”, il negoziato a due, Trump-Putin, per la “pace” in Ucraina. La politica americana ha delle costanti, sotto la diversa “immagine” (caratteri, linguaggi, priorità, anche fisicità) dei presidenti – i comandanti in capo. E la conclusione è in linea con quanto si sapeva – chi segue gli affari internazioali poteva sapere.
Un altro fatto è che la Ue
è nel gergo americano Fortezza Europa. È su questo sfondo che va letta la critica oggi a Vienna di Vance, il vice di Trump, economista e intellettuale, alla UE sulla libertà di opinione, e sul rispetto degli elettori - anche se di destra. La fine della guerra fredda ha dislocato i destini di Europa e Usa. L’idea di un’Europa grande potenza, con
o senza l’ombrello nucleare americano, è sempre stata contrastata dagli Stati
Uniti. Impotenti sul piano economico, prima e dopo la creazione dell’Euro, non ne
hanno mai favorito, e spesso lo hanno contrastato, un ruolo politico internazionale.
È in questo contesto che la guerra in Ucraina – che peraltro l’Europa poteva e
non ha voluto\saputo prevenire – è stata combattuta con le sanzioni, con danni
anche gravi (la recessione in Germania, ora al terzo anno, che è quanto dire
dell’Europa tutta), solo dall’Europa. Che ora viene esclusa da ogni possibile
esito.
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