martedì 4 marzo 2025

Dio in musica

In dialogo con Massimo Cacciari, Muti analizza il senso, la tradizione, e l’immaginazione che evocano delle ultime parole di Cristo in croce. Partendo dalla musica di Haydn, “Sette ultime parole del nostro Redentore in croce” - un tema tradizionale della poesia e la riflessione tedesche, di Jean Paul più intensamente e di altri – nella redazione in forma di oratorio, per soli, coro e orchestra. In una con la Crocefissione come tema di riflessione in immagine, da Masaccio a Kiefer.
Il dialogo s’instaura nel quadro del progetto di Cacciari “Icone. Pensare per immagini”. Qui allargato alla musica – tonalità, timbro, dissonanze, armoniche, “pizzicato”, etc. Esercitato sulla pietà, umana e religiosa: come “si vede”, come “si sente”. Cacciari ha individuato l’oratorio di Haydn come tema e il maestro Muti come interlocutore dopo avere ascoltato l’esecuzione al Ravenna Festival del 200 con i Wiener Philarmoniker, nella basilica di Sant’Apollinare in Classe.
Una guida all’ascolto di Haydn, ma molto anche di più. Della religiosità, della pittura (immagine, immaginazione), dei moti emotivi dell’animo (accordi musicali). “Di Dio non vi può essere altra immagine”, conclude Cacciati, “se non quella che immagina la sua stessa irrappresentabilità”. L’opposto dell’iconoclastia: “L’iconoclasta crede di onorare il suo Dio negandogli la rappresentazione. La musica l’onora ponendosi al suo ascolto”.
Riccardo Muti, Le sette parole di Cristo, Il Mulino, pp.133, ill. € 12

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