Giallo della memoria
Quando la perdita
accelerata della memoria lo colpisce, il reduce della guerra del Golfo un po’
filosofo diventato killer professionale, riscopre la moglie e il figlio,
organizza per loro un’eredità in contanti, e per il figlio escogita una serie
di “tutte evidenze” che che obbligheranno alla sua discolpa invece che all’imputazione
per il delitto di cui si è macchiato. La colpa del peccatore redime il
prossimo.
Indaga un’ispettrice – ma
non si può dire, non c’è lui o lei, solo “una persona” – asiatica. Una novità totale,
anche nel tratto – risparmia allo spettatare le melensaggini che allungano il
tempo nei gialli.
Michale Keaton dirige se
stesso (una forma di scongiuro a settant’anni?) nel ruolo del pensatore- -killer.
Coadiuvato da Al Pacino, il “agente” del malaffare – sempre più nei panni di Shylock,
un ruolo, si vede, che lo ha segnato.
Michael Keaton, La memoria dell’assassino,
Sky Cinema
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