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I costi della giustizia
“L’Altravoce”, il
giornale di Alessandro Barbano, fa i conti della Giustizia: “L’Italia si
posiziona in Europa in una fascia intermedia, con una spesa pro capite di 112
euro, superiore a Francia (104 euro) e a Spagna (98)”. Che hanno una giustizia
più rapida ed efficiente. “Tra le principali voci di costo onorari (difensori
di ufficio, moltiplicati dai troppi immigrati sotto processo, n.d.r.) e
intercettazioni”- per il diletto dei cronisti giudiziari.
I casi di
“riparazione per ingiusta detenzione” si moltiplicano – è l’“equa riparazione”
per la detenzione ingiustamente subita prima dello svolgimento del processo e,
quindi, prima della sentenza. Si va da 150 mila a mezzo milione di euro per
caso. Le domande contro il carcere facile nel 2024 sono state 1.293, e in tre
casi su quattro sono state accettate.
Di più pesa il
risarcimento del danno derivato dalla lentezza dei processi, in vase alla legge
Pinto, del 2001. L’arretrato di questi risarcimenti, in carico al ministero
della Giustizia, ammonta a 300 milioni, dovuti in relazione a 62 mila casi
avallati in Corte d’Appello – un arretrato sui cui “si pagano interessi”
(Nordio).
Nel 2023 il. tempo
medio per una sentenza civile è stato di circa 2.655 giorni, oltre sette anni,
Il numero di cause civili pendenti è il più alto in Europa, 3,2 milioni. Vari
tentativi di accelerazione, da ultimo la riforma Cartabia, non incidono. È giustizia?
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